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Le considerazioni del sindaco

Elezioni. Gnassi contro correntismo e veti: puntare su chi "allarga"

In foto: Andrea Gnassi
Andrea Gnassi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
lun 7 giu 2021 16:57 ~ ultimo agg. 8 giu 15:06
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Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi parte da “un abbraccio” all’avvocato Moreno Maresi, che ha declinato la candidatura a sindaco per il centrosinistra e si trova alle prese con il covid, per affrontare il tema delle prossime amministrative.

Conoscere profondamente la città – scrive Gnassi -, essere quotidianamente nei processi reali, della sua vita, tra le persone, al lavoro, con quello che fai e hai fatto, per la comunità: questa la condizione esclusiva e obbligatoria per chi si candiderà in una lista, in una coalizione e a Sindaco. Su questo, fondamentalmente chi si candida verrà giudicato“.

La politica – aggiunge – non deve avere paura della paura, non può pensare che una volta sistemati gli equilibri interni, le correnti interne, ogni questione sia risolta“. “L’autoreferenzialità e il correntismo che mettono veti, allontanano nuove forze e, alla fin fine, anche la possibilità di ottenere un risultato positivo, basato sul buon lavoro svolto e lasciato in eredità“.

Secondo Gnassi “la politica deve investire su una costruzione del consenso basato su un’ idea di città, su una visione di futuro dichiarata” e deve “saper individuare le figure “della politica” che coi fatti concreti hanno contribuito ad esempio al cambiamento della città, in ogni settore, coinvolgendo persone; quelle più capaci in questa fase storica e delicata di allargare relazioni e coinvolgere interi blocchi sociali riminesi al di là del tradizionale perimetro dei partiti“.

La nota del sindaco Andrea Gnassi 

Un grande abbraccio a Moreno Maresi, purtroppo alle prese con problemi dovuti al Covid 19.  

E’ passato qualche giorno da quando ho letto la sua lettera, in cui spiegava le ragioni della rinuncia alla candidatura a sindaco di Rimini. Ci torno sopra un attimo per un grazie e per una riflessione. Un messaggio asciutto ma nello stesso tempo sincero, onesto. La verità- qualunque essa sia- rimane un valore non aggirabile. Verità come atto d’amore anche per la propria città, per esprimere un no, motivato da priorità e ragioni.

Maresi lo ha fatto, togliendo spazio e opportunità all’eterna diluzione dei tempi e alle ambiguità interessate.  

Se si ha un qualsiasi dubbio che non si possa, per mille motivazioni, non esprimere il massimo di sé per un impegno, un compito, un ruolo, allora il più alto atto di responsabilità è dire ‘mi dispiace, ma rinuncio’.

Mi permetto di aggiungere una considerazione che, modestamente, potrebbe essere anche un consiglio per il mondo della politica.

Conoscere profondamente la città, essere quotidianamente nei processi reali, della sua vita, tra le persone, al lavoro, con quello che fai e hai fatto, per la comunità: questa la condizione esclusiva e obbligatoria per chi si candiderà in una lista, in una coalizione e a Sindaco. Su questo, fondamentalmente chi si candida verrà giudicato. Amare Rimini e solo Rimini, non una parte sola, non un partito, non una fazione.

Questo conta, visto che – nonostante il mondo sia cambiato insieme alle ideologie – in alcuni ambiti ristretti, permane il metodo di riferirsi e giudicare tutti gli altri, pur senza conoscere cose e persone. E lo si fa con pregiudizi, critiche pretestuose, veti, senza considerare poi che alla fine appunto quello che conta è quello che hai fatto, fai e farai per gli altri. Se la politica, i partiti, a tutti i livelli, vogliono tornare ad attrarre donne, uomini, giovani, gruppi che hanno conoscenza, voglia, professionalità, amore per l’impegno civico e solidale, devono tornare ad aprire porte e finestre. Nella testa, culturalmente”e non strumentalmente.

La politica non deve avere paura della paura, non può pensare che una volta sistemati gli equilibri interni, le correnti interne, ogni questione sia risolta.

L’autoreferenzialità e il correntismo che mettono veti, allontanano nuove forze e, alla fin fine, anche la possibilità di ottenere un risultato positivo, basato sul buon lavoro svolto e lasciato in eredità.

La politica deve investire su una costruzione del consenso basato su un’ idea di città, su una visione di futuro dichiarata; nel caso di Rimini e del centrosinistra e delle forze civiche che passa dalla rivoluzione ambientale avviata, dai presidi sociali ancor più da rafforzare, dalla cultura come motore di sviluppo, dalla sburocratizzazione e semplificazione che libera lavoro e impresa.

Una tale idea di politica, alta e aperta, porta con sé sia il coraggio di rivolgersi e investire su persone della società civile come Maresi; ma porta con sé anche la capacità di saper investire su quelle personalità “della politica” stessa e dell’amministrazione pubblica che “culturalmente” hanno dimostrato con la loro storia e il loro lavoro, la capacità di saper allargare le coalizioni, di sapere coinvolgere la società tutta e non un solo partito o un pezzo di un partito.

In fin dei conti ciò vuol dire saper individuare le figure “della politica” che coi fatti concreti hanno contribuito ad esempio al cambiamento della città, in ogni settore, coinvolgendo persone; quelle più capaci in questa fase storica e delicata di allargare relazioni e coinvolgere interi blocchi sociali riminesi al di là del tradizionale perimetro dei partiti.

Tutto il resto è bagarre, incomprensibile per i cittadini e che può lasciare a una destra che ha dimostrato mancanza di visione, fragilità culturale e inadeguatezza, un campo di protagonismo non conquistato con il merito.

A Rimini la capacità di offrire visione, idea di città, concretezza e coinvolgimento sociale sono una base solida con cui affrontare la sfida elettorale. Condivido il monito, espresso pochi giorni fa dal segretario regionale Paolo Calvano: ‘La comunità viene prima dei destini personali’. Non sempre tutti se lo ricordano’. Comunità, verità, responsabilità, apertura, capacità di allargamento, protagonismo del e nel cambiamento. Questo serve a Rimini… Ringrazio Maresi per la sua onestà intellettuale, per il riconoscimento del lavoro fatto dall’amministrazione comunale in questi anni. Con il suo “atto di verità come atto di amore” manda anche un messaggio di fiducia alla politica riminese: quello di saper essere all’altezza dell’amare la città e del saper individuare al suo interno la figura che più sa coinvolgere, che più è nei processi e nella vita della città. A lui un fortissimo abbraccio di cuore per la partita certamente più importante che sta giocando in questi giorni.

Andrea Gnassi