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mercoledì 24 aprile 2024
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Volley A2 Femminile

Consolini: ecco Serena Ortolani, uno dei simboli vincenti del volley italiano

In foto: Serena Ortolani
Serena Ortolani
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 20 giu 2021 21:57 ~ ultimo agg. 21 giu 10:35
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Un nome che non ha bisogno di presentazioni: Serena Ortolani, uno dei simboli vincenti del volley italiano degli ultimi anni sia a livello nazionale che internazionale.

Nata a Ravenna il 7 gennaio 1987, alta 187 centimetri, Serena ha mosso i primi passi nelle giovanili del Reda, della Libertas Forlì e di nuovo a Ravenna dove nella stagione 2000/2001 inizia a calcare i palcoscenici importanti del volley Italiano. Club Italia, Bergamo, Piacenza, Busto, ancora Bergamo e poi Pesaro, e ancora Busto, Casalmaggiore, Conegliano, Monza ed in ultimo a Perugia. Il suo palmares è quello di una vera star del volley sia con le squadre di club che con la Nazionale: quattro campionati, due Coppa Italia, due Supercoppe, tre Champions League e una Challenge Cup.

Non solo club ma anche molto azzurro: Serena Ortolani ha vestito per 321 volte la maglia dell’Italia (esordio a Baku il 17 settembre 2004) vincendo dieci medaglie: oro alla Coppa del Mondo 2007 e argento a quella del 2018, oro alla Grand Champions Cup 2009 e agli Europei 2007 e 2009; argento al Grand Prix e all’Europeo 2005; bronzo ai Grand Prix 2007, 2008 e 2010. Era nella lista delle 18 quando l’Italia vinse il bronzo alla Grand Prix 2006. Con le giovanili altre tre medaglie: argento all’Europeo Cadette 2003, argento al Mondiale Cadette 2003, oro all’Euro Juniores 2004. Ha vinto anche le Universiadi 2009. Ha disputato due Olimpiadi: Pechino 2008 e Rio de Janeiro 2016.

Stefano Manconi, Presidente nonché direttore sportivo della Consolini Volley, ha affondato il colpo ed ha regalato alla società ed ai tifosi una vera perla per il prossimo campionato. “Sinceramente non mi sarei mai aspettato di poter portare Serena Ortolani da noi – commenta –. In questa operazione il mio unico merito è stato quello di avere lo scrupolo di sentire dalla sua viva voce che avrebbe smesso di giocare. Poi la fortuna è stata un po’ dalla nostra parte, legata al fatto che questa estate si trasferirà in Romagna quindi sarebbe risultato tutto più semplice. Devo poi sottolineare di essermi trovato a parlare con una persona splendida per umiltà, modestia, molto entusiasta e solare. La combinazione di questi fattori ha reso possibile e concreto il fatto che potesse realmente diventare una giocatrice della Consolini, che per la nostra società rappresenta una realtà che va molto al di là di lei come giocatrice”.

Ed ora la parola a Serena Ortolani.

Cosa l’ha spinta a scegliere la Consolini?
“Devo dire che la mia voglia di stare in campo ancora arde, e me lo hanno fatto capire ancor di più le chiamate del presidente Stefano e dell’allenatore Enrico… poi il fatto di abitare a pochi km dal palazzetto è sicuramente un aspetto principale. Ma questo non sminuisce l’importanza della scelta”.

Cosa si aspetta da questa stagione?
“Sarà una stagione dove potrò imparare tanto e magari poter aiutare e trasmettere un po’ della mia esperienza alle ragazze più giovani. Le vittorie saranno sicuramente importanti, anzi fondamentali, ma sarà importante prima di tutto la crescita della squadra. E così sarà”.

I tifosi marignanesi, i fantastici “nipoti”, sono una parte fondamentale della famiglia Consolini e non vedono l’ora di ammirare le sue prodezze. C’è un messaggio che vorrebbe lasciare loro?
“Sì, ho già sentito parlare tanto dei “nipoti” romagnoli e li ho anche sentiti dal vivo al Sand Volley 4×4. Mi hanno fatto una bellissima impressione! Il messaggio è che spero tanto di potervi conoscere al palazzetto di persona. Non vedo l’ora di sentire i vostri cori, che mancano tanto nei palazzetti. Siete l’anima delle partite! E poi… sono sicura che ci divertiremo”.

Nella sua bacheca manca un campionato di A2, che sia l’anno buono per riempire lo spazio vuoto?
“È da un po’ che non vinco… mi manca!”

A chi dedicherà il primo punto della stagione?
“Ci penserò sul momento… le dediche si fanno sul campo”.