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venerdì 19 aprile 2024
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Calcio Serie D

Rimini-Bagnolese, la vigilia di Alessandro Mastronicola

In foto: Alessandro Mastronicola
Alessandro Mastronicola
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 22 mag 2021 12:25 ~ ultimo agg. 23 mag 12:35
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Il Rimini torna in campo, dopo l’ennesima pausa forzata di un campionato giocato a singhiozzo. E i biancorossi al momento sono scesi al 7° posto in classifica, a quota 41 (gli stessi punti del Prato), anche se Pro Livorno e Real Forte Querceta, che hanno un punto in più, hanno anche giocato una gara in più. Al “Romeo Neri” arriva la Bagnolese, reduce dalla sconfitta di mercoledì nel recupero sul campo della Correggese e che non vince da un mese (1-2 in casa del Real Forte Querceta il 21 aprile). Da quel giorno sono arrivati per gli emiliani due K.O. e tre 1-1.

All’andata, il 24 gennaio, finì 1-1, con i romagnoli avanti con Gigli al 3′, raggiunti al 91′ dall’ex Scappi.

La vigilia dell’allenatore della Rimini Calcio, Alessandro Mastronicola.

Si riparte, dopo l’ennesima pausa. Per fortuna il campionato è quasi finito. “Fortuna no, vorrei continuare ancora per un po’, ormai non ci si fa neppure caso alle soste forzate, che vanno rispettate. È l’unica cosa che conta tornare in campo e fare il massimo”.

Sono pause forzate che possono anche essere utili? “Possono essere utili: noi abbiamo svolto un lavoro che era da un po’ che non riuscivamo a fare visto che tra aprile e metà maggio abbiamo fatto diverse infrasettimanali. Servono per qualcosa, però poi lasci sempre quello che è l’obiettivo domenicale, che è la cosa più importante. La mente fa la differenza. Io sono sempre convinto che la testa faccia la differenza, perché secondo me la squadra sta bene. Sono i cali mentali che hanno condizionato questa stagione”.

Difesa a quattro o difesa a tre? “Difesa a tre”.

Anche se contro il Prato, in dieci contro undici, la difesa a quattro ha funzionato bene. “Quella compattezza la trovi perché devi sopperire alla superiorità numerica avversaria, e quindi cerchi di fare qualcosa in più”.

Gli assenti. “Pupeschi e Canalicchio sono squalificati, Valeriani è in forse, Casolla è acciaccato, così come Manfroni. Sono ulteriori punti interrogativi, alle certezze, che sono e squalifiche”.

Qualche problema nel disegnare la difesa? “Io non sono mai in difficoltà perché ho sempre qualcuno pronto a sacrificarsi per la causa. Gomis in mancanza di altri giocatori probabilmente giocherà in difesa. Manfroni ha avuto un leggero risentimento e anche oggi non si allenerà. Per Valeriani è “nì”: questa è stata la prima settimana in cui è stato totalmente in gruppo”.

Tra i pali tornerà Scotti o sarà confermato l’under Adorni? “È una valutazione che sto ancora facendo, lascio tutte le porte aperte. Ancora non ho codificato tutto”.

Sulla Bagnolese. “È un avversario che rende la vita difficile a tutti: per certi versi brutto da vedere, però concreto e che riesce a far giocare male chiunque lo affronti. Nessuna squadra affrontata nell’ultimo periodo ha avuto vita facile con la Bagnolese. E se vai a vedere i risultati non hanno mai subito una goleada: vuol dire che è una squadra molto compatta, che ringhia in campo cercando di sfruttare quelle che sono le sue potenzialità: tante ripartenze, aggressione rapida, cattiveria agonistica, queste sono le loro caratteristiche unite a qualche individualità che può preoccuparci”.

Però la Bagnolese non vince da un mese. “Noi veniamo da un periodo peggiore del loro visto che avevamo obiettivi diversi. Quindi siamo messi peggio di loro. Questa è la realtà dei fatti e quindi questa rotta va invertita assolutamente”.

Sulla questione motivazione dei giocatori. “Parliamo da tanto tempo di motivazioni e più o meno vi rispondo sempre allo stesso modo: noi dovremmo avere motivazioni solo perché indossiamo questa maglia. Non per sminuire la Bagnolese, ma noi dovremmo avere motivazioni appena ci fanno indossare questa maglia. Noi ripetiamo che i play off non portano a niente, però sono l’unico obiettivo che in questa stagione ci rimane. Perché non dovremmo cercare di ottenerlo? Perché devo indossare la maglia del Rimini solo per indossarla o portarla a spasso per il campo? In qualunque piazza, che sia blasonata o meno, tutti tengono alla loro maglia. Noi in settimana siamo stati a Padova e lì si respirava aria che non è solo da serie C: io voglio che si respiri sempre quell’aria. Le motivazioni le fa chi “vuole” indossare questa maglia, e queste sono cose che non sono entrate proprio nella testa di tutti”.

Segnali per il futuro dalla società? “Io non chiedo. Parlo tutti i giorni con il direttore sportivo. Non è un mio tarlo”.

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