Parla il violentatore della 19enne: "Avevo sniffato cocaina, non ricordo nulla"
E’ comparso questa mattina in tribunale a Rimini, davanti al gip Vinicio Cantarini, il 40enne riminese che mercoledì mattina ha attirato nel suo appartamento una 19enne e ha tentato di stuprarla sotto la minaccia di un coltello (vedi notizia). Assistito dall’avvocato Flavio Moscatt, l’indagato, marito e padre, ha raccontato la sua versione dei fatti, dicendosi pentito per quanto accaduto e spiegando di aver agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Proprio per questo i suoi ricordi sono vaghi e confusi.
“Non ricordo né di aver cercato di spogliarla né di averla minacciata con un coltello. Ricordo che a un certo punto in casa è salita questa ragazza, abbiamo litigato, c’è stata una colluttazione, poi il vuoto”, ha ripercorso così, a grandi linee, davanti al giudice per le indagini preliminari quei momenti di follia e violenza, che lui assicura siano dipesi dalla cocaina. “Quella mattina ne avevo consumata un po’ in casa”, ha ammesso. Poi ha supplicato il giudice di aiutarlo: “Voglio andare in una comunità di recupero, voglio disintossicarmi”. Una volontà confermata anche dal suo legale, che parla di un uomo con un serio problema di dipendenza: “E’ davvero dispiaciuto per quello che ha fatto – precisa l’avvocato Moscatt -, ma ha ricordi molto, molto confusi. Vuole solo andare in comunità, mi ha persino impedito di richiedere gli arresti domiciliari”.
Per il momento resterà in carcere, poi si vedrà. Carcere che il 40enne aveva già conosciuto nel 2017 per aver cercato di abusare di una 17enne.