Indietro
menu
La ricerca del candidato

Paesani sulla corsa al "civico": che non sia foglia di fico per non cambiare

In foto: Lucio Paesani
Lucio Paesani
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 25 mag 2021 14:35
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Anche ieri, nella conferenza stampa convocata dal centrodestra per annunciare la propria compattezza in vista delle amministrative, il nome di Lucio Paesani è stato menzionato dai relatori. L’obiettivo, ha detto il segretario della Lega Romagna, è quello di dialogare per imbastire un percorso unitario con la lista Noi Amiamo Rimini. Ma la rincorsa al candidato civico anche da parte del centrodestra non convince Paesani. “Nella maratona solitaria che da oltre un anno conduco – scrive – ho cercato di fare comprendere che non basta una tornata elettorale, non basta un buon candidato, serve conoscere da vicino il sistema di potere PD, che ha trasformato quello che dovrebbe essere un confronto dialettico serrato tra due visioni di società in antitesi tra di loro, in un monologo di pseudo sinistra, interrotto ogni 5 anni da pochi mesi di campagna elettorale“. Paesani interviene anche sui nomi civici (senza citarli) che si rincorrono sui giornali in queste settimane. “Io non sono qua a dare giudizi o a distribuire colpe – spiega –. Sono abituato a fare, e a guardare avanti. Sono tuttavia consapevole che il mio ruolo e la mia credibilità politica, che cercherò giorno dopo giorno di affermare, non possano accettare nomi, che di quella stagnazione politica, sociale, culturale, ed economica rappresentano l’emblema. La discussione politica oggi pone all’ordine del giorno, e lo fa all’unanimità, il tema civico. Ho cercato di dirlo con metafore più o meno velate. Non si cerchi la targhetta di ottone di un ottimo professionista su un bel portone antico… Questo viene percepito “civico” solo da chi, nella sfera politica, sta cercando la foglia di fico per non cambiare. Essere civici significa rappresentare “mondi” economici e sociali per troppo tempo tenuti fuori dalla porta e vessati. Significa avere l’ok di pescatori, agricoltori, tassisti, artigiani, operatori turistici, negozianti, società sportive, operatori della solidarietà eccetera eccetera. Io so per certo che molti di questi mondi da mesi marciano con me e non accettano più teatrini o compromessi a perdere. Mondi esclusi a volte con la complicità di professionisti della pseudo rappresentanza, sia questa espressione associativa, sia questa espressione di mestieri e professioni.” Proprio ieri, il centrodestra aveva tracciato l’identikit del candidato civico parlando di un professionista impegnato anche con incarichi legati alla propria attività. “Andare ad attingere il candidato civico da questi serbatoi significa – secondo Paesani – non conoscere Rimini o non volere vincere a Rimini“. Secondo il creatore della lista Noi Amiamo Rimini “è inconciliabile il ruolo di garante del cambiamento, e di persona organica al sistema che si vuole cambiare“.
Guardiamo avanti fiduciosi – conclude Paesani –, e convinti, che la solidarietà espressa in maniera unitaria dai partiti del centro destra a colui che ha l’ onere della scelta rappresenti un buon punto di partenza… A prescindere da quella casella…ancora bianca“.