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Il mondo cattolico in piazza per dire no alle armi nucleari

Tentano furto in centro in pieno giorno, arrestati dopo inseguimento

piazzale Fellini

39 enti ed associazioni contro la bomba atomica. Domenica anche da Rimini sarà lanciato l’appello con cui si chiede al Governo e al Parlamento italiano la ratifica del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari. Azione Cattolica, Agesci, Caritas, Comunità Papa Giovanni XXII, Operazione Colomba, Movimento dei Focolari, Libera e Ufficio della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi, insieme domenica alle 17,30 in piazzale Fellini a Rimini per un Italia senza guerra e senza armi nucleari.

Attraverso un gesto semplice, esprimeremo il nostro dissenso e rifletteremo insieme su come attuare un’economia disarmata — spiegano gli organizzatori —.  Ascolteremo le testimonianze di alcune vittime delle guerre”. 
L’appuntamento sarà seguito in diretta YouTube sul sito di Economia disarmata, che vedrà poi i collegamenti in diretta da altre piazze italiane, in ordine da: Napoli – Scampia, Padova, Cuneo, Rimini, Brescia.

Il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari è entrato in vigore lo scorso 22 gennaio, e rende illegale, negli Stati che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione e il dispiegamento di armi nucleari. Ma l’Italia è rimasta a guardare, portando già nel 2016 le realtà aderenti alla Rete Italiana Pace e Disarmo a promuovere la campagna “Italia, ripensaci”.

Il nostro Paese – si legge nel documento – non ha né firmato il Trattato in occasione della sua adozione da parte delle Nazioni Unite, né l’ha successivamente ratificato. Tra i primi firmatari di questo Trattato vi è invece la Santa Sede. In Italia, nelle basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sono presenti ordigni nucleari (B61), una quarantina circa. E nella base di Ghedi si stanno ampliando le strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di almeno 155 milioni di euro, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora più potenti (B61-12)“.

“Togliamo le ali alle bombe e mettiamole al futuro dei nostri figli”, è lo slogan della manifestazione.