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si chiede massimo equilibrio

Fusione fiere. Confcommercio: non si perda valore del territorio

In foto: Gianni Indino
Gianni Indino
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 9 mag 2021 17:01 ~ ultimo agg. 17:02
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C’è apprensione tra gli operatori turistici e i commercianti della provincia di Rimini in vista dell’ormai prossima fusione tra le fiere di Rimini e Bologna. Dopo l’intervento preoccupato dell’AIA (vedi notizia) oggi ad esprimere perplessità sulle dinamiche che potrebbe innestare il cambiamento è il presidente della Confcommercio provinciale Gianni Indino. La premessa è sul valore del nuovo soggetto: “Si tratta di un passaggio fondamentale che permetterà al nuovo soggetto di diventare il primo gruppo fieristico in Italia, il terzo d’Europa.

Eppure sono diversi i timori sul possibile depauperamento del territorio riminese a causa di guerre di retrovia che potrebbero danneggiare tutti: “gli operatori  sono consapevoli dell’importanza della Fiera di Rimini per tutto l’indotto, per le opportunità che fin dagli albori ha prodotto per il comparto turistico riminese e per l’intero territorio. L’intero tessuto imprenditoriale è coinvolto in questa vicenda, senza distinzione alcuna, perché la nostra intera economia è legata a doppia mandata alle sorti del quartiere fieristico. Le prospettive di questo progetto sono solide, ma cresce il timore sulla fusione con Bologna perché vedono tangibile il rischio che il nostro territorio venga depauperato di una sua comprovata eccellenza e che venga a perdersi un asset strategico per il nostro turismo creato con tanto impegno in questi decenni. La richiesta che si è alzata a gran voce, soprattutto in quest’ultimo periodo, è che questa operazione venga portata avanti nel segno del massimo equilibrio e del riconoscimento dei valori che sono attualmente in campo. Valori che travalicano l’unicità della struttura fieristica riminese e l’eccezionalità degli eventi che vi si organizzano, perché poggiano le basi su un management capace negli anni di creare un’eccellenza in un settore dove eccellere non è scontato. Una capacità di gestione che riteniamo vada fortemente tenuta in considerazione nella creazione dei futuri assetti, valorizzandola e non disperdendo il suo fondamentale know-how. Si trovi quindi una soluzione condivisa tra tutti gli attori in campo, al di là degli orticelli e delle guerre di retrovia, che interessano pochi ma possono danneggiare tutti noi”.