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Camera di Commercio Romagna

Scenari di previsione: valore aggiunto in ripresa ma preoccupa mercato del lavoro

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 21 apr 2021 12:39
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Dagli scenari di previsione per la Romagna, notizie positive per valore aggiunto ed export, ma ancora negative quelle sul mercato del lavoro. In base alle previsioni di Prometeia, aggiornate ad aprile, nel 2020 la variazione annua del valore aggiunto (in termini reali) della provincia di Rimini risulta pari a -9,8%. Tutti i principali macrosettori registrano diminuzioni: industria (-9,4%), costruzioni (-5,2%), servizi (-10,2%). Per il 2021 le previsioni indicano un parziale recupero nella produzione della ricchezza (+4,7%), inferiore al trend regionale (+5,5%) e in linea con quello nazionale (+4,7%).

Anche l’export (in termini reali) dovrebbe tornare in positivo nell’anno in corso, con un deciso incremento (+12,8%) che però non compenserebbe il calo del 2020 (-14,1%), anche se in linea con la variazione regionale (+12,7%) e superiore a quella nazionale (+12,0%).

In termini di produttività e capacità di spesa, il reddito disponibile delle famiglie (a valori correnti) è previsto, nel 2021, in aumento (+4,5%); il valore aggiunto per abitante si dovrebbe attestare a 25.000 euro (30.800 Emilia-Romagna; 25.100 Italia) mentre il valore aggiunto per occupato dovrebbe toccare quota 60.100 euro (68.900 Emilia-Romagna; 65.300 Italia).

La situazione più preoccupante riguarderà il mercato del lavoro, con una diminuzione prevista, nel 2021, degli occupati dello 0,9% (-5,5% nel 2020), che causerà, da un lato, una contrazione del relativo tasso di occupazione (dal 41,9% del 2020 al 41,4% del 2021), dall’altro, un incremento del tasso di disoccupazione, che arriverebbe all’11,4% (Emilia-Romagna: 7,2%, Italia: 10,7%), dal 9,8% del 2020.

Sempre in base agli scenari aggiornati ad aprile, nel 2020 la variazione annua del valore aggiunto (in termini reali) dell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini risulta pari a -9,1%. Tutti i principali macrosettori registrano diminuzioni: industria (-10,1%), costruzioni (-4,0%), servizi (-9,3%). Per il 2021 le previsioni indicano un parziale recupero nella produzione della ricchezza (+4,9%), inferiore al trend regionale (+5,5%) ma superiore a quello nazionale (+4,7%).

Anche l’export (anch’esso espresso in termini reali) dovrebbe tornare in positivo nell’anno in corso, con una crescita (+15,7%) che compenserebbe il deciso calo del 2020 (-10,6%) e che risulterebbe maggiore della variazione positiva sia regionale (+12,7%) sia nazionale (+12,0%).

Anche per il reddito disponibile delle famiglie (a valori correnti) si stima un incremento: +4,8% la variazione annua 2021-2020, in linea con quella regionale (+4,8%) e più alta di quella nazionale (+4,2%).

Notizie invece non confortanti sul fronte del mercato del lavoro: se il 2020 si era chiuso, infatti, con una perdita annua di occupati del 3,6% ed un tasso di disoccupazione al 7,3%, per il 2021 si prevede un’ulteriore contrazione degli occupati dello 0,6% e un tasso di disoccupazione che arriverà all’8,9% (Emilia-Romagna: 7,2%, Italia: 10,7%).

“Ci troviamo ad affrontare un contesto profondamente mutato, in modo improvviso e inimmaginabile. In questo scenario, è molto difficile fare previsioni, soprattutto per quei settori ad alta interazione personale, come turismo e servizi, che stanno subendo maggiormente le conseguenze della pandemia e che devono affrontare un processo di trasformazione che, di conseguenza, inciderà anche sull’intera struttura della nostra economia – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Il nostro territorio, però, seppure colpito duramente, ha le caratteristiche e la capacità progettuale necessarie per ripartire, puntando su competenze e specializzazioni. Il parziale recupero del valore aggiunto, previsto per quest’anno, è un buon segnale per la ripartenza. Ora abbiamo bisogno che il piano vaccinale sia completato velocemente, per potere tornare a una “nuova normalità” di sistema, che consenta la piena ripresa di consumi ed investimenti. La Camera di commercio non ha mai rallentato la propria attività, cercando di migliorare la propria efficienza operativa e l’efficacia delle proprie azioni, per essere pronta, anche nella ripartenza, a fare la “propria parte”, per sostenere le imprese e rendere la nostra economia e i nostri territori sempre più competitivi e attrattivi”.