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Sette quelli riminesi

Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. 17 sindaci romagnoli a Bonaccini: chiediamo ascolto

In foto: La Spinelli e Bonaccini
La Spinelli e Bonaccini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 13 apr 2021 17:47 ~ ultimo agg. 17:48
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Ci sono anche i sindaci di Bellaria Igea Marina, Coriano, Talamello, Pennabilli, San Leo, Novafeltria e Casteldelci tra i diciassette sindaci romagnoli, appartenenti ai territori delle tre province, hanno rivolto una lettera al Presidente della Regione Stefano Bonaccini. La lettera chiede un confronto in merito al Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, indicando priorità e proposte.
In questa fase in cui tutto è ancora in definizione, vorremmo avere con lei un’interlocuzione trasparente al fine di portare un contributo positivo al suo lavoro sui tavoli governativi: per questo ci mettiamo a disposizione e le chiediamo un incontro”, conclude la lettera
Un messaggio che si focalizza sul Piano Nazionale Ripresa e Resilienza che, secondo i firmatari, rappresenta “l’opportunità più importante di rinascita e di progresso che la Nazione abbia mai potuto cogliere nella sua storia recente. Una quantità di risorse importantissima da 209 mld – in parte debito ed in parte a fondo perduto – che abbiamo il dovere di gestire in maniera appropriata ed efficiente. Un’occasione che, come sistema istituzionale, non possiamo fallire.” Non è un progetto antitetico a quello già delineato dalla Regione, ciò a cui i sindaci mirano, ma “un confronto costruttivo nel generale interesse delle nostre comunità.” Mano tesa quindi nei confronti del Presidente Bonaccini, pur non nascondendo il rammarico per essere stati esclusi fino ad oggi “dall’interlocuzione avviata tra Regione e Governo rispetto alla finalizzazione delle ingenti somme legate al Piano.”
I sindaci, comunque fiduciosi di poterne parlare presto attorno a un tavolo, nella lettera già forniscono alcuni spunti. In tema di innovazione e digitalizzazione (“Maggiori investimenti a contrasto del digital divide e un focus sulla digitalizzazione degli archivi comunali: operazione costosa ma che consentirebbe di migliorare l’efficienza della macchina burocratica”); sanità, assistenza e cura (“La pandemia ha confermato quanto la medicina del territorio sia fondamentale: va potenziata, seguendo il principio cardine della sussidiarietà orizzontale e di coinvolgimento anche del privato accreditato in una logica di unico sistema di welfare”); scuola e formazione (“E’ urgente intervenire sulle scuole. Concentrarsi soprattutto sulla ristrutturazione, la riqualificazione o la sostituzione degli edifici esistenti. Proponiamo la realizzazione di un censimento dei progetti dei singoli comuni in attesa di essere finanziati: al fine di comprendere se arriverà sufficiente copertura dal Recovery Plane  per riuscire a candidare a finanziamento almeno un progetto per comune, dando maggiori punteggi alla costruzione di nuovi plessi o a interventi di ristrutturazione importanti”). Poi ancora trasporti (“La Romagna, più dell’Emilia, sconta un gap infrastrutturale che va colmato”); ambiente e paesaggio (“E’ una delle direttrici principali del Recovery Plan e anche noi ne condividiamo l’importanza. In particolare, pensiamo che le risorse vadano investite nel favorire il progresso nella gestione dei rifiuti favorendo le economie circolari proprie di questo ciclo, determinando così importanti ricadute economiche sul territorio”); infine, non di meno cultura e turismo (“Settori allo stremo a causa della situazione emergenziale che stiamo vivendo. Servono interventi improntati anche allo sviluppo della digitalizzazione e dell’innovazione: rilancio di siti, città e musei, anche nello sviluppo di nuove modalità di promozione e nella ridefinizione di un turismo ‘slow’ e sostenibile, dedicato alle aree rurali, montane e costiere”).
Visti anche “i tempi stretti di realizzazione delle opere entro il 2026: se coinvolti e resi partecipi delle scelte già in questa fase, i comuni – principali finalizzatori delle risorse in ballo – potranno guadagnare tempo prezioso”, concludono i diciassette sindaci romagnoli, “impostando sin da ora progetti e interventi da inserire nei rispettivi piani triennali dei lavori pubblici.”
Filippo Giorgetti – Sindaco del comune di Bellaria Igea Marina
Silverio Zabberoni – Sindaco del comune di Borghi
Massimiliano Pederzoli – Sindaco del comune di Brisighella
Fabiano Tonielli – Sindaco del comune di Casteldelci
Domenica Spinelli – Sindaco del comune di Coriano
Francesco Tassinari – Sindaco di Dovadola
Gianluca Vincenzi – Sindaco del comune di Gatteo
Stefano Zanchini – Sindaco del comune di Novafeltria
Mauro Giannini – Sindaco del comune di Pennabilli
Roberto Canali – Sindaco del comune di Predappio
Ursula Valmori – Sindaco del comune di Premilcuore
Pier Luigi Lotti – Sindaco di Rocca San Casciano
Leonardo Bindi – Sindaco del comune di San Leo
Enrico Cangini – Sindaco del comune di Sarsina
Quintino Sabbattini – Sindaco di Sogliano sul Rubicone
Pasquale Novelli – Sindaco del comune di Talamello
Enrico Salvi – Sindaco del comune di Verghereto