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L’appello all’umano torna in piazza, con una preghiera per i cristiani della Cina

piazza Tre Martiri

L’Appello all’umano ritorna in piazza, nel rispetto delle norme anticovid. Martedì 20 aprile questa volta però con inizio alle 20 (per permettere a chi viene di rincasare entro le 22) verrà recitato il rosario in Piazza Tre Martiri a Rimini. Contemporaneamente si uniranno in preghiera diverse città italiane e straniere. Il 20 aprire per la prima volta anche Ravenna (santuario di Santa Maria in porto). Ed anche una trentina di comunità religiose e monasteri.

L’attenzione sarà rivolta in particolare alla sempre crescente difficoltà dei cristiani in Cina.

Nel paese il cristianesimo è una religione legale, a condizione che i fedeli si sottomettano a una serie di regole e dettami imposti dal governo ed anche che aderiscano all’Associazione patriottica cattolica cinese, un’associazione riconosciuta (non senza voci polemiche e dissenzienti) dal Vaticano con un accordo firmato nel 2018 e rinnovato lo scorso anno. In realtà sono tanti i fedeli che perlopiù nella clandestinità aderiscono al cristianesimo nelle loro case, che si riuniscono per leggere la bibbia e pregare nelle loro case. Perché non si fidano dell’associazione patriottica che viene vista con sospetto da alcuni per la presenza di “infiltrati governativi”. Tuttavia diversi cristiani, come riferito nel giovedì santo da Radio free Asia vengono segregati da funzionari del partito e sottoposti a torture e indottrinamento in strutture “mobili” per farli rinunciare alla loro fede. È recente notizia della chiusura della “Casa dell’aurora” di Zhaoxian orfanotrofio cattolico apprezzato anche dai membri del partito e che ospita orfani spesso disabili fisici e mentali. Oltre al male che vien fatto a questi bambini, vi è un male che vien fatto alla Chiesa: quello di sopprimere il più possibile la visibilità della fede e delle sue opere.