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45 secondi di speranza

Khaled da assistito a volontario Caritas. La sua storia in un video dell'8xmille

In foto: Khaled
Khaled
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 8 apr 2021 16:31 ~ ultimo agg. 16 apr 15:33
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Solo chi è passato attraverso la sensazione di non farcela a superare un momento di difficoltà sa quanto vale una parola di conforto e un gesto di solidarietà. Come Khaled, classe 73, che nel periodo del lockdown si è “arruolato” come aiuto cuoco alla mensa Caritas di Rimini per preparare i pasti del Giro Nonni, il servizio di assistenza a domicilio per gli anziani, raggiunti quotidianamente da oltre 20 giovani volontari per un pranzo caldo e qualche ora in compagnia.

Per Khaled, tunisino ma ormai cittadino italiano da 27 anni, fare il volontario ha un valore particolare perché, alcuni anni fa, in un momento buio della sua vita, alla Caritas ha trovato una mano tesa. La sua disponibilità totale è espressione di gratitudine e riconoscenza nei confronti di chi non si è tirato indietro ma, a suo tempo, l’ha sostenuto ed ha contribuito alla sua integrazione nel tessuto sociale cittadino.

Sono venuto dalla Tunisia quando avevo 19 anni – racconta – poi ho preso il visto e qui sono nati i miei gemelli, Omar e Miriam. Con la nascita dei bambini io e mia moglie ci siamo trovati in difficoltà, avevamo bisogno di tutto e non sapevamo come andare avanti. Allora sono andato a bussare alla porta della Caritas che mi ha aiutato tanto. Con quel sostegno sono riuscito a ripartire ed oggi i miei figli, che hanno sei anni, vanno a scuola, in prima elementare. Quando è scoppiato il Covid ho sentito l’appello della Caritas che aveva bisogno di volontari e mi sono messo subito a disposizione; era venuto il momento di restituire alla comunità riminese una parte di ciò che mi aveva dato.”

L’esperienza di Khaled è al centro di un video del nuovo progetto “Pillole di cronaca”, un’iniziativa del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica realizzata in collaborazione con TV2000, che illustra, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille. Brevi filmati che, in soli 45 secondi, raccontano storie di coraggio e di speranza, mettendo in luce i mille intrecci che la Chiesa cattolica è in grado di creare, donando opportunità concrete, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con positività nel presente dell’Italia che arranca.

Le richieste di aiuto nei lunghi mesi della pandemia si sono moltiplicate – spiega Mario Galasso, direttore della Caritas di Rimini -, abbiamo preparato tantissimi pasti per l’asporto per le persone sole a casa e l’abbiamo fatto anche grazie all’aiuto dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Non ci siamo fermati e mai ci fermeremo perché sono troppe le persone che si rivolgono a noi. Da gennaio ad agosto la Caritas diocesana ha incontrato 1.170 persone; di queste 1.048 si sono rivolte alla mensa mentre 122 hanno ricevuto un pasto caldo a domicilio. Un aumento importante se si pensa che prima della pandemia i numeri erano calati al punto che si pensava che finalmente stessimo uscendo dalla crisi.”

Purtroppo il coronavirus ha messo in evidenza– prosegue il direttore Galasso – quanto siano fragili molte vite. Sin dai primi giorni sono aumentate le richieste. Si sono presentate persone che non vedevamo da molto tempo con un incremento sensibile degli italiani. Questa situazione inizialmente ci ha creato difficoltà perché mancavano le mascherine, i gel, non sapevamo come lavorare in sicurezza. Adesso, alla luce dei mesi trascorsi, mi sento di poter portare un messaggio di ottimismo perché abbiamo visto come l’incremento di persone che hanno bisogno ha corrisposto a tante persone che si sono prodigate per aiutare. Sono oltre 500 le associazioni e gli enti che ci hanno sostenuto in questo difficile periodo”.

Se a gennaio la mensa Caritas serviva in media 90 pasti al giorno, a novembre è salita a 130.  A inizio 2020 i pasti a domicilio erano circa 43 mentre a maggio hanno raggiunto un picco di 105 giungendo, ad agosto addirittura a 140. Il “Giro nonni” infatti, durante il lockdown, ha servito non solo gli anziani soli, ma anche persone positive al Covid che non avevano parenti che potessero aiutarle per la preparazione quotidiana dei pasti.

Con un occhio vigile sulle esigenze del territorio la Caritas, a fine 2020, ha inaugurato la “Locanda 3 Angeli”, un albergo che ospita i senza fissa dimora per proteggerli dalla pandemia Non più dormitori ma camere singole con bagno che accolgono in sicurezza 30 persone più gli operatori.

L’esperienza di accoglienza che stiamo sperimentando – conclude il direttore Galasso- non è quella “dell’albergo della Caritas” ma la “locanda della comunità”, la locanda del Buon Samaritano, per dare corpo al “tutt’accogli” che ci racconta il Vangelo. Il coronavirus ha reso ancora più difficile la vita di coloro che hanno la strada come rifugio e la nostra iniziativa vuole offrire una risposta concreta per le necessità dei più deboli”.

Terminato il periodo invernale, si progetta già un successivo utilizzo per l’accoglienza di persone sfrattate in cerca di alloggio e come albergo sociale per le vacanze estive.

Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, oltre 8.000 progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie. Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale, quindi, ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica, ogni anno, si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.