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Niente divisioni

Il sindaco Tosi: Riccione pronta per l'estate ma uscire da logica dei colori

In foto: Renata Tosi
Renata Tosi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 10 apr 2021 14:29
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Riccione è già pronta per l’estate e lo dimostrano le SCIA e i permessi a costruire richiesti nell’ultima settimana, ma è necessario uscire dalla logica dei colori ed evitare di creare discriminazioni e concorrenza fra località. A dirlo è il sindaco Renata Tosi secondo cui è necessario “andare tutti nella stessa direzione“. “Dividerci sulla “bolla turistica” – dice – per raggiungere le località delle vacanze, oppure pretendere il “passaporto vaccinale” o chiedere corsie preferenziali per il vaccino nelle isole per creare discriminazione e concorrenza tra località, francamente è assurdo.” Per quanto riguarda la Perla Verde “conferma il suo appeal e attrae chi vuol lavorare – dice il sindaco –. Lo abbiamo fatto l’anno scorso, e anche quest’anno siamo in grado di regalarci un’estate buona perché nel 2020, Riccione ha retto l’urto del Covid meglio di altri“.

L’intervento del sindaco di Riccione Renata Tosi

A Riccione è già estate, la città è già in movimento. A prescindere dal balletto delle date, 18 maggio o 2 giugno per la riapertura della stagione, i riccionesi si sono rimboccati le maniche. I numeri parlano chiaro: in una sola settimana sono state presentate all’ufficio Urbanistica del Comune di Riccione, 61 SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) in più ci sono 11 permessi di costruire, in procinto di rilascio, sulla spiaggia. La Perla Verde è pronta già per la Pentecoste, stagione amata dai turisti tedeschi. La nostra comunità ha compreso molto bene la lezione di economia del premier Draghi: l’investimento sul territorio è debito buono, il turismo è il motore dell’economia per cui Riccione conferma suo appeal e attrae chi vuol lavorare. Lo abbiamo fatto l’anno scorso, e anche quest’anno siamo in grado di regalarci un’estate buona perché nel 2020, Riccione ha retto l’urto del Covid meglio di altri. Ma non è il paragone, oggi, ciò che conta, ma andare tutti nella stessa direzione. Stato, Regioni e Comuni, categorie economiche e società civile. Dividerci sulla “bolla turistica” per raggiungere le località delle vacanze, oppure pretendere il “passaporto vaccinale” o chiedere corsie preferenziali per il vaccino nelle isole per creare discriminazione e concorrenza tra località, francamente è assurdo. I vaccini devono aumentare per tutti e questo pare sia chiaro come è certo che le divisioni sono scelte politiche miopi. Il turismo è un’industria italiana diffusa sul territorio e così va trattata, azzerando le divisioni schematiche. Letta e Salvini lo stanno facendo sul decreto imprese, e in queste imprese ci sono anche le migliaia di imprese del turismo. Superare la divisione ma la logica delle divisioni dell’Italia per colori. Se la campagna vaccinale verrà fatta uguale in tutta Italia – come pare sia nelle intenzioni dell’Esecutivo uscendo dalle divisioni regionali – allora stop con la logica dei colori.