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Attualità Rimini

Bando di gara del gas da modificare. I sindacati sollecitano clausola sociale

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di Redazione   
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ven 2 apr 2021 12:43
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“Il Comune di Rimini ha finalmente ammesso che il bando di gara pubblicato il 30 dicembre 2020 per l’affidamento in concessione del servizio di distribuzione del gas naturale in ambito A.TE.M. (Ambito Territoriale Minimo) debba essere sostanzialmente modificato”. Lo sottolineano i sindacati Filctem Cgil Rimini Femca Cisl Romagna Uiltec Uil Rimini

“Per quanto ci riguarda presenta infatti gravi criticità, come il non aver inserito i principi di territorialità e stabilità occupazionale dei lavoratori coinvolti (attualmente sono 112)”. Giovedì Organizzazioni Sindacali di Categoria della provincia di Rimini hanno spedito formale richiesta al Sindaco del Comune di Rimini, ribadendo le richieste già avanzate in passato e mai recepite.

“In primo luogo l’inserimento della clausola sociale, ai sensi del Codice dei contratti pubblici per la tutela dell’occupazione, la tutela delle condizioni economiche e normative previste dall’art. 2112 del Codice Civile, il mantenimento del personale, per la durata della nuova concessione, all’interno del territorio provinciale. Il mancato recepimento delle nostre richieste sarebbe inoltre discordante con quanto sottoscritto dal Sindaco del Comune di Rimini in qualità di Presidente dell’ANCI E/R nel Protocollo di Intesa in MATERIA DI LEGALITA’ APPALTI E CONCESSIONI, in data 21 Gennaio 2021.

Siamo convinti che i Servizi Pubblici Locali siano strategici per lo sviluppo economico, sociale, ambientale e occupazionale del territorio, che passa necessariamente dal mantenimento delle competenze e delle professionalità dei lavoratori e dalla garanzia che la sede sia locale, perché si possa assicurare ai cittadini continuità, qualità del servizio e sicurezza degli impianti”.

L’intervento dei sindacati si chiude con la richiesta di verificare il testo del Bando prima che sia pubblicato “affinché vengano inserite le nostre necessarie ed ineludibili richieste e qualora il Comune di Rimini non dovesse acconsentire, valuteremo le opportune azioni di mobilitazione come da mandato dei lavoratori”.