25 aprile. La provincia celebra il 76° della Liberazione
Piazze senza cittadini, ma comunque piene di significato per la celebrazione del 76esimo anniversario della Liberazione. In ogni luogo della provincia il ricordo, l’impegno e la presenza simbolica di istituzioni, forze dell’ordine, associazioni combattentische.
Il video realizzato con la collaborazione dell’Istituto Storico e dell’ANPI di Rimini è visibile in versione integrale al seguente link https://www.youtube.com/
A Santarcangelo si sono svolte questa mattina sotto il porticato del Municipio le commemorazioni istituzionali per il 76° anniversario della Liberazione, alla presenza della sindaca Alice Parma, della presidente provinciale dell’ANPI Giusi Delvecchio, dei rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni combattentistiche. Commemorazione trasmessa anche in diretta facebook, visto che non è stata possibile viverla insieme ai cittadini.
Nell’ambito dell’iniziativa dell’Anpi nazionale “Strade di Liberazione”, la sindaca e la Delvecchio hanno deposto un fiore sotto le targhe delle vie dedicate a Rino Molari, don Giovanni Minzoni e Giacomo Matteotti.
A Gemmano in occasione delle celebrazioni il sindcaco Riziero Santi ha preso l’impegno pubblico con l’Anpi AltaValconca e con i paesani di realizzare un centro di documentazione e di iniziativa culturale dedicato alla figura della gemmanese Tina Costa, mettendo a disposizione l‘ex chiesa di Farneto, ristrutturata e pronta all’uso. Tina Costa è stata un personaggio con una storia molto importante. In gioventù staffetta partigiana ed amica dei tre giovani martiri riminesi Mario Capelli, Luigi Nicolò e Adelio Pagliarani coi quali ha vissuto quei giorni drammatici del martirio. Negli anni si e sempre dedicata, anima e corpo, ai temi dell’emancipazione e delle donne. Attiva fino agli ultimi giorni di vita nel ruolo di dirigente nazionale Anpi è scomparsa di recente a Roma ricevendo il cordoglio del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Misano Adriatico ha commemorato il 76° Anniversario della Liberazione d’Italia con la deposizione di corone d’alloro nei luoghi simbolo: al Monumento ai Caduti di Misano Monte, in piazzetta Matatia a Misano Adriatico e al monumento davanti al Palazzo Comunale. Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco Fabrizio Piccioni e il Presidente dell’ANPI misanese, Nicola Semprini.
Qui di seguito i messaggi che il Sindaco Piccioni e il Presidente Semprini inviano ai cittadini di Misano Adriatico.
Il 25 aprile è una di quelle giornate che hanno il grande valore di unire la gente. Assistiamo in ognuno di questi appuntamenti, così significativi nel corso dell’anno, al tentativo divisivo di sminuirne il valore, di attenuarne o deviarne il significato. La libertà di poter agire in questo modo è nell’impianto democratico che il nostro Paese garantisce.
Sono convinto ci sia quindi un motivo in più per raccoglierci in una profonda riflessione. Quel mercoledì 25 aprile del 1945 fissa un punto cardine della democrazia che oggi garantisce libertà di pensiero e di espressione dei propri valori.
76 anni fa l’Italia uscì, con un costo enorme, dall’oppressione di chi non voleva che la gente fosse libera di sapere, fare o pensare. Nei decenni a seguire il nostro Paese ha fatto altri passi verso una piena democrazia, taluni li ha fatti con grave ritardo. Ne mancano altri: ci stiamo rendendo conto quanto, ad esempio, ci sia ancora da fare per garantire alle donne reali pari opportunità e quanta strada occorra ancora fare per contrastare le discriminazioni di ogni genere.
Come lo scorso anno, per i motivi che ben sappiamo e legati al contrasto dei contagi, non è stato possibile festeggiare insieme il 25 aprile, Festa della Liberazione d’Italia. Da quando sono Sindaco non mi è stato ancora possibile farlo insieme ai miei concittadini.
Nel deporre le corone d’alloro davanti ai luoghi della città che sono simbolo di una conquista fondamentale, ho voluto trasmettere a tutti i misanesi l’incoraggiamento a proseguire con impegno e responsabilità, ma soprattutto insieme, il cammino verso la democrazia piena, all’insegna di solidarietà e vicinanza ai bisogni che la pandemia ha brutalmente scoperchiato.
Fabrizio Piccioni, Sindaco di Misano Adriatico
Cari cittadini,
anche quest’anno non potremo festeggiare e celebrare tutti insieme in piazza la nostra festa, il 25 Aprile, la Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, ma questo non significa che non ricorderemo in maniera adeguata questa storica data, il giorno che ha segnato la fine delle sofferenze causate dal ventennio di dittatura fascista e dai cinque tragici anni della seconda guerra mondiale, e tutte le donne e tutti gli uomini che, con la loro lotta e il loro sacrificio, ci hanno donato la libertà e la democrazia.
E lo possiamo fare, ad esempio, deponendo un fiore sotto le targhe nelle vie e nelle piazze che sono dedicate o intitolate ad antifascisti e partigiani.
Questo è solo uno dei tanti modi per tenere viva la memoria delle donne e degli uomini che si sono ribellati al fascismo e all’orrore della guerra ed hanno combattuto e sono caduti per la libertà. Ed insieme a loro è giusto e doveroso ricordare chi, dopo la Resistenza, ha guidato il nostro Paese nella sua ricostruzione civile e morale, e ci ha lasciato l’eredità più importante della Lotta di Liberazione: la libertà, la democrazia e tutti gli altri diritti sanciti indelebilmente nella nostra Costituzione.
Anche in questo momento molto difficile per il nostro Paese è necessaria una nuova primavera, una ricostruzione nel segno della giustizia sociale, dell’equità e dell’unità del Paese, dopo questo lungo inverno che dura ormai da più di un anno.
Un 25 Aprile, quindi, che ci conduca ad una nuova stagione di speranza, da vivere come se ogni giorno fosse il 25 Aprile: difendendo ed espandendo la libertà, la democrazia e la pace conquistate da pochi, ma che sono per tutti.
W il 25 Aprile
W la Resistenza
W l’Italia
Nicola Semprini, Presidente Anpi Misano Adriatico