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L'astronomicon di Sigismondo

Manoscritto del 1400 "affidato" alla Biblioteca Gambalunga

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 26 mar 2021 13:04
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La Biblioteca civica Gambalunga di Rimini si arricchisce dellAstronomicon, un manoscritto del XV secolo, ideato dall’umanista Basinio da Parma per la corte di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Il raro manoscritto appartiene alle Collezioni d’arte Crédit Agricole Italia, ed è stato esposto per la prima volta al pubblico nel 2019, in occasione della mostra: “Per documento e meraviglia”, nei 400 anni della fondazione della Biblioteca civica Gambalunga. Ora, a seguito della sottoscrizione del contratto di comodato ad uso gratuito, il testo sarà custodito nei locali della Gambalunghiana, grazie all’autorizzazione della Soprintendenza, e alla disponibilità del Comune di Rimini e della Biblioteca.

 

Sono lieto che sia stato raggiunto un traguardo così importante, – commenta Filippo Corsaro, Responsabile della Direzione Regionale Romagna e Marche di Crédit Agricole Italia non solo per gli studiosi del settore, che potranno approfondire le conoscenze sull’antico manoscritto, ma anche per tutti i cittadini riminesi, da generazioni affezionati alla loro prestigiosa Biblioteca.

Il palazzo della memoria e della cultura cittadina – ha aggiunto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi apre le porte a questo splendido esemplare che arriva dalla corte di Sigismondo Malatesta per offrire un formidabile percorso nella memoria di uno dei momenti aurei della sua storia, cogliere il riflesso e il racconto del mutamento di una comunità che diventa luogo capace di ospitare artisti e intellettuali come Leon Battista Alberti e Piero della Francesca”.

La signoria di Sigismondo Pandolfo Malatesta ha rappresentato uno dei momenti aurei della storia cittadina. Della sua corte fecero parte artisti e intellettuali quali Basinio da Parma, formatosi a Mantova e Ferrara, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Agostino di Duccio, Matteo dè Pasti, Roberto Valturio, Roberto Orsi e numerosi altri.

Il poema di Basinio, che esalta il signore e mecenate, fu composto nel 1455, e mostra la raffinatezza della corte riminese e l’erudizione dell’autore. Descrive l’universo con i pianeti e le costellazioni visibili, basandosi sulle opere del poeta greco Arato e del latino Igino, rivelando al contempo l’interesse di Sigismondo per i segni zodiacali, come testimonia la Cappella dei Pianeti nel Tempio Malatestiano. Splendide sono le suggestive miniature di vivide e plastiche raffigurazioni zoomorfe e antropomorfe, abbigliate secondo la moda del tempo, con la segnatura delle stelle in rosso, di pittore anonimo, vicino al “Maestro del De civitate Dei di Cesena”.