Indietro
menu
Mezzo milione in Regione

In tre mesi 122mila tamponi rapidi nelle farmacie romagnole

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 28 mar 2021 11:12
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

In Emilia-Romagna, dal 21 dicembre al 21 marzo, sono stati più di mezzo milione i tamponi rapidi eseguiti nelle 829 farmacie aderenti (il 61% del totale) aderenti all’iniziativa voluta dalla Regione. Esattamente 531.318 i test effettuati, di cui il 3% (16.092) è risultato positivo, con paziente asintomatico. Dalle successive verifiche con tampone molecolare effettuate di cui è già noto il risultato, sono 12.197 i positivi confermati, vale a dire il 2,3% sul totale dei test rapidi eseguiti. La campagna di screening era nata per chi vive il mondo della scuola, i loro familiari e altre categorie più a rischio, che potevano e possono accedere al test in maniera gratuita, ma successivamente è stata allargata anche a tutti gli altri cittadini, a cui però viene richiesta una compartecipazione della spesa (15 euro). E oltre 117mila tamponi sono stati eseguiti dal primo febbraio proprio da cittadini che volevano verificare l’eventuale positività al virus. In Romagna sono stati 122.350 i test rapidi effettuati in tre mesi con il 3,3% di positività. Ad effettuare il test sono state in prevalenza donne (54%). Ad effettuarlo mediamente in Regione sono stati 12 cittadini ogni 100 assistiti dalle Ausl, un dato che in Romagna scende ad 11.

Una adesione così importante a questa campagna di screening, la prima del genere in Italia, ha dato un contributo significativo all’attività di contrasto alla diffusione del virus– dichiara l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Doninipermettendo di circoscrivere e isolare migliaia di positivi asintomatici che avrebbero altrimenti potuto infettare tantissime altre persone. Trovo davvero significativo poi il fatto che in poco più di un mese e mezzo oltre 100.000 emiliano-romagnoli abbiano effettuato il test a pagamento, per quanto a un prezzo contenuto, per garantire la sicurezza propria e di conseguenza anche della comunità. Anche questa è una prova della volontà condivisa di fare fronte comune per superare l’emergenza sanitaria- conclude Donini-: a nessun livello, dalle istituzioni ai cittadini, questa è una sfida che si vince da soli”.

I dati

In termini assoluti, il territorio con più tamponi rapidi effettuati è stato quello dell’Ausl di Bologna (168.657 test, di cui il 2,6% positivi al test rapido), seguito dalla Romagna (122.350, 3,3% di positività), poi Modena (75.572, 3,8%), Reggio Emilia (43.007, 3,1%), Parma (42.139, 2,8%), Ferrara (38.589, 3,1%), Piacenza (21.922, 2,5%) e infine Imola (19.082, 2,9%).

Per quanto riguarda invece il dato rapportato alla popolazione, in media in regione hanno effettuato il tampone 12 cittadini ogni 100 assistiti dalle Ausl: l’Azienda sanitaria con la frequenza più alta è stata quella di Bologna (arrotondabile a 16 ogni 100 assistiti), seguita da Imola (14), Modena (11), Romagna (11), Ferrara (10), Parma (9), Reggio Emilia (8) e Piacenza (7).

A effettuare il tampone sono state in prevalenza donne (54% dei casi). Il 72% di chi partecipato alla campagna di screening, inizialmente pensata per la popolazione scolastica, i loro familiari e il personale dell’istruzione, ha più di 24 anni; la seconda fascia di età più rappresentata è stata quella 14-18 (9%), poi la 19-23 (8%), a seguire quelle 6-10 e 11-13 (entrambe al 5%) e infine quella 3-5 anni (1%, per un totale di 7.142 tamponi) e la 0-2 anni (1.826 test complessivamente).

Oltre al 22,2% di tamponi utilizzati da chi ha scelto a proprie spese di testarsi, i rimanenti sono stati eseguiti, sempre in autosomministrazione dagli studenti (27,3% del totale, pari a 145.053), loro familiari, inclusi i nonni non conviventi (203.851, il 38,4%), personale scolastico (51.926, 9,8%), e via via alle altre categorie che potevano accedere gratuitamente all’autosomministrazione: i farmacisti convenzionati (2.059, lo 0,4% del totale), le persone con disabilità (2.410, 0,5%), i loro conviventi (2.724, 0,5%), i caregiver familiari (1.050, 0,2%), gli educatori, allenatori e istruttori (3.222, 0,6%) e i volontari del Terzo settore (1.264, 0,2%).

Come partecipare allo screening

La campagna prosegue in tutta l’Emilia-Romagna. Per effettuare il test occorre prendere appuntamento con il farmacista, consultando l’elenco degli aderenti sul sito della Regione: https://salute.regione.emilia-romagna.it/antigenico-farmacie. Non è necessaria la ricetta medica.

Il farmacista avrà cura, in fase di prenotazione, di informare il cittadino che l’attività verrà eseguita in autotest. In caso di minori, un genitore o tutore deve dare il proprio consenso ed essere presente, per eseguire lui stesso il test al minore. L’attività sarà sempre svolta nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, dall’uso obbligatorio e corretto della mascherina, che sarà abbassata solo nel momento del campionamento e poi riposizionata correttamente, all’igienizzazione delle mani, dal controllo della temperatura corporea al distanziamento.

Proprio perché si tratta di uno screening rivolto unicamente a persone prive di sintomi, per la sicurezza di cittadini e farmacisti non si può effettuare il test se negli ultimi 10 giorni si sono avuti contatti stretti con persone affette da Covid-19, se si ha febbre superiore a 37,5° C o sintomatologia respiratoria. Per i cittadini che si trovano in queste condizioni sono infatti attivi altri percorsi.