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galli e mauri all'attacco

Il Comune di Bellaria contro il Trc: "Opera per noi estranea, ma sulle spalle dei contribuenti 2 milioni di costi"

In foto: Metromare
Metromare
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 11 mar 2021 14:34
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“Dalla documentazione ricevuta in settimana, si evince come per il 2021 sia previsto per il nostro Comune un incremento di costi del 42% rispetto al 2020: è inaccettabile come il TRC, opera a cui Bellaria Igea Marina è del tutto estranea, sia da sola la responsabile di una impennata pari a oltre due milioni di euro, solo parzialmente attenuati da razionalizzazione del Trasporto Pubblico Locale”, così oggi l’asssessore alla Mobilità Bruno Galli e l’sssessore ai Lavori pubblici Cristiano Mauri in una dichiarazione congiunta, alla luce di quanto contenuto nel bilancio di AMR per l’anno in corso.

“Tra l’altro – continuano – il quadro è aggravato dal fatto che quest’anno non si potrà beneficiare della premialità di 500mila euro erogati dalla Regione. Negli ultimi dieci anni – sottolineano – abbiamo sempre denunciato l’assenza di una contabilità industriale che mettesse in evidenza il peso dei costi del TRC sulle spalle dei singoli comuni. I costi del TRC non sono a carico dei comuni che non sono interessati dall’opera, ci è stato detto all’inizio. Poi è arrivata la ripartizione dei costi fissi di struttura e, infine, il pieno coinvolgimento economico anche di chi non c’entra nulla, con il pretesto che si tratta di un servizio di costa. Tutto questo ci lascia basiti”.

Oltre il danno, la beffa. “Sorvolando sulla validità del TRC, opera comunque progettata più di 25 anni fa, costata una fortuna, realizzata con un forte impatto ambientale e sul territorio. Ciò che è fuori discussione è come l’ulteriore potenziamento del TRC vedrà aumentare il gap degli investimenti tra Rimini Sud e Rimini Nord. Tra l’altro su un territorio in cui restano attivi servizi tradizionali del trasporto pubblico ed una linea ferroviaria di costa verso cui la Regione è sempre più orientata a un rafforzamento. Quella ferrovia tanto impattante per Bellaria Igea Marina, che deve convivere con la presenza di ben cinque passaggi a livello in poco più di due chilometri e mezzo, che diventano sei inserendo anche quello della zona colonie in circa sette chilometri di lunghezza del nostro comune“.

Ma non è tutto. “A disagio si aggiunge disagio, con un trasporto pubblico costiero che, di fatto, per un residente di Bellaria Igea Marina è tranciato all’altezza di San Mauro Mare rendendo molto complicato il raggiungimento del bacino Forlì-Cesena: quell’unicum con il bacino di Rimini, sotteso alla creazione dell’Agenzia Unica, resta una pia illusione. Cosa dire poi – concludono – del ritardo nella sostituzione con mezzi ecologici della flotta, il ricorso al TAR di Riccione sempre per il TRC, l’incertezza sui contributi in arrivo dalla Regione: ci sono mille ragioni per manifestare il nostro dissenso e difendere gli interessi dei cittadini di Bellaria Igea Marina, che di AMR sono fruitori ma anche contribuenti”.