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Al Ridolfi primo volo. Gnassi: serve pianificazione strategica

il Ridolfi di Forlì

Si inaugura oggi con un volo in arrivo da Catania il nuovo corso dell’aeroporto Ridolfi di Forlì e torna a riaccendersi il dibattito sulla convivenza di due scali a distanza di poche decine di chilometri. L’assessore regionale al turismo Andrea Corsini non è preoccupato dalla coesistenza e neppure dalla possibile competizione. “Vigileremo – ha dichiarato a margine della presentazione della campagna promozionale per la Romagna sui mercati tedeschi – ma ogni scalo ha una vocazione diversa“, aggiungendo che si tratta di aeroporti di gestori privati che investono sul territorio. “Insieme concorreranno allo sviluppo del territorio“.

Diverso il pensiero del sindaco di Rimini Andrea Gnassi: sulle vocazioni – ha detto – non sono così certo. I flussi li fanno i mercati. La Romagna ha poco più di un milione di abitanti e i tecnici sanno che perché un aeroporto funzioni serve anche un traffico out going, cioè di persone che partono dal territorio per le varie destinazioni. Dieci anni fa, quando mi insediai, in modo provocatorio dissi che se ci fosse stata l’alta velocità Rimini-Bologna, con un people mover che collegava rapidamente stazione ad aeroporto forse Rimini non aveva neanche bisogno di un aeroporto. Mi chiedo ora se la Romagna abbia bisogno di due aeroporti. Serve, anche a livello nazionale, una pianificazione strategica, oppure rischiamo di tornare ai piccoli campanili, al multi funzionalismo in cui tutti fanno tutto. Perché è vero che ci sono i privati che investono ma operano grazie a concessioni pubbliche date dallo Stato. Se il territorio cresce come sistema, allora possiamo essere complementari, perché l’importante è che le persone possano arrivare. Quello che è certo è che sul Fellini di Rimini c’è un investimento di 26 milioni di euro, con completo rifacimento dello scalo. I piccoli municipalismi non fanno bene né a Forlì, né a Rimini, né a Ravenna, né a tutta la Romagna”