newsrimini.it

Rolandi, “Ora nessuno sarà più abbandonato”

Dalla Valtaro al Comitato Regionale dell’Emilia Romagna il passo è stato breve. È bastato ascoltare e seguire le proposte di chi, intercettando le esigenze delle Società, auspicava e si batteva per un cambiamento. Così Massimiliano Rolandi, 34 anni il prossimo 15 marzo, ha deciso di scendere in campo, dopo avere interpretato più di un ruolo nel mondo del pallone.

Nato a Borgo Val di Taro (Parma), ha cominciato ad avvicinarsi al calcio da ragazzino, entrando a far parte delle giovanili del Borgotaro e della Valtarese. “Ero un esterno di difesa – racconta Rolandi – ma non propriamente un fenomeno. Capii presto che, se avessi voluto provare a togliermi qualche soddisfazione in più, avrei dovuto cambiare ruolo”. In modo radicale, però. “Il fratello del mio migliore amico faceva l’arbitro. Fu lui a incuriosirmi e a farmi entrare in contatto con un ambiente che non conoscevo, ma che mi piacque subito”.

Massimiliano scalò le tappe rapidamente, arrivando, dal 2005 al 2009, a presentarsi pronto al salto in Promozione. Poi qualcosa gli fece cambiare idea. “Stavo cominciando a pensare che sarei potuto arrivare in alto come arbitro, però alla domenica iniziava a pesarmi troppo essere sempre da solo. Ero stato abituato a far parte di una squadra, di un gruppo, e il ruolo che ero arrivato a ricoprire ormai da qualche anno mi stava stretto. Così decisi di abbandonare il percorso e di fondare una Società”.

Il Valgotra, che attualmente milita in Seconda Categoria e di cui Rolandi è stato ed è attualmente Presidente. Un incarico che gli ha permesso di accumulare la necessaria esperienza per cimentarsi nella nuova avventura come Delegato Assembleare.

“E’ iniziato tutto lo scorso aprile, durante la prima ondata della pandemia. Come dirigente di Società non avevo risposte certe in merito al presente e al futuro dei campionati e onestamente mi sentivo solo, abbandonato, come tanti miei colleghi. Avremmo voluto essere più coinvolti, più ascoltati. Quando si è palesata la possibilità concreta di un cambiamento non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo dato il nostro contributo per realizzarlo. Oggi sono qui anche perché il CRER possa essere il Comitato delle Società e non soltanto dei funzionari. Era necessaria un’inversione di rotta. D’altra parte, come spesso accade, i cambiamenti sono figli di situazioni problematiche a cui non si è riusciti a dare le giuste risposte”.

Laureato in Scienze Politiche, commerciante, Rolandi sa esattamente quale contributo portare al movimento. “Il fatto che io sia il Presidente di una realtà periferica, piccola, di montagna, mi permette di conoscere bene le difficoltà di fare calcio, anche nella sua funzione sociale e aggregativa, in un territorio in cui il bacino d’utenza e le risorse economiche sono limitate. Mi batterò, anzi ci batteremo, affinché anche la voce delle realtà più periferiche possa essere fatta sentire”. Persino a Roma.

“Lunedì tornerò nella Capitale assieme agli altri Delegati Assembleari e al Presidente Alberici per le elezioni del Presidente della FIGC. Avere partecipato di recente a quelle del numero uno della LND mi ha emozionato. Anche questa volta l’entusiasmo e la soddisfazione di far parte di una squadra coesa e competitiva come quella della nuova governance del CRER, completamente al servizio dei Club, sarà per me motivo di grande responsabilità”.

Damiano Montanari
Ufficio Stampa e Comunicazione CRER FIGC LND