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Omicidio Sonia. Il 39enne fermato ha parzialmente confessato

Sonia Di Maggio (da FB)

Il 39enne Salvatore Carfora, l’uomo fermato ad Otranto per la morte della 29enne riminese Sonia Di Maggio, ha parzialmente confessato l’omicidio. La donna è stata colpita a morte ieri sera a Minervino (Lecce) con oltre venti coltellate mentre camminava per la strada con il compagno con il quale viveva da alcune settimane nel centro salentino.

Carfora, che aveva avuto una relazione con Sonia, “non ha fornito una confessione piena, piuttosto una confessione implicita: perché se uno ti porta a recuperare l’arma del delitto è come se avesse confessato”, ha detto all’Ansa il questore di Lecce Andrea Valentino. “Non ha nemmeno dato una spiegazione chiara di quello che ha fatto”.

Salvatore Carfora, di Torre Annunziata (Napoli), aveva ancora gli indumenti e lo zainetto che indossava al momento del delitto quando è stato fermato dagli agenti del commissariato di Otranto nei pressi della stazione ferroviaria, mentre a piedi cercava di raggiungere un mezzo per lasciare Salento. Era da poco uscito dal carcere dove era finito per aver ferito a coltellate un parcheggiatore abusivo durante una lite.

Intanto in Salento, da Rimini, sono arrivati i genitori di Sonia. Per ricordare la ragazza, che a Rimini aveva molti amici, è stato creato il gruppo Facebook “Un angelo di nome Sonia”.