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le possibili sedi

L'Ausl è pronta a vaccinare 23mila over 80 nel Riminese: ecco il piano

di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 1 feb 2021 13:08 ~ ultimo agg. 2 feb 12:50
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Quasi terminata la prima fase vaccinale, riservata al personale medico, l’Ausl Romagna ha delineato il piano organizzativo per la seconda delle quattro fasi previste, quella che riguarda le persone di età uguale o superiore a 80 anni. In Romagna sono complessivamente 92.529 e saranno seguite in 25 punti di vaccinazione. La vera domanda è: quando inizierà la seconda fase? L’auspicio della Regione è di poter partire a metà febbraio, il che vorrebbe dire terminare a fine marzo (richiami compresi), a patto che per la fase due arrivino circa 190mila dosi.

Intanto, però, l’azienda sanitaria ha già predisposto le linee guida e ipotizzato le sedi per la somministrazione del vaccino. Gli over 80 residenti in provincia di Rimini sono 23.588. Due i tipi di vaccino al momento a disposizione: Pfizer Biontech e Moderna, entrambi con complessità nella gestione per via della temperatura di conservazione (-80 e -25 gradi), della durata limitata post scongelamento e dei flaconcini multidose da utilizzare interamente per ottimizzare le dosi a disposizione. Ecco perché vaccinarsi negli ambulatori dei medici di famiglia, come avviene per il vaccino anti-influenzale, è impossibile.

Da qui la decisione dell’Ausl Romagna di limitare i disagi legati agli spostamenti: un anziano dovrebbe riuscire a vaccinarsi a non più di 20 chilometri da casa e con un viaggio non superiore a mezz’ora; particolare attenzione poi verrà riservata ai territori delle comunità montane. Da quanto si apprende, la prenotazione della vaccinazione, come concordato a livello regionale, avverrà tramite il sistema Cup (sportelli Cup, FarmaCup e Cuptel). Risulterebbe al momento escluso il canale web. Quello della prenotazione via Cup, però, non sarebbe l’unico canale. Infatti gli over 80 potrebbero essere chiamati dalla Regione o, in alternativa, potrebbero ricevere una lettera a firma del presidente Bonaccini per programmare la vaccinazione.

Il piano organizzativo si articola in una sede Hub in ciascun distretto sanitario (attiva 10 ore al giorno, e aperta 7 giorni su 7) e varie “succursali” definite Spoke, collocate in una posizione che consente di aggregare anche i cittadini provenienti dai comuni vicini. Il numero di ore di apertura delle sedi Spoke va in funzione alla popolazione stimata di riferimento. Per ora sono state individuate le località, ma non ancora i luoghi (soprattutto nei paesi più piccoli) che ospiteranno le vaccinazioni. Anche se sono state fatte delle ipotesi.

Nel Riminese (suddiviso in due distretti, quello di Rimini e Riccione) sono stati individuati 2 Hub e 5 Spoke. Certa è la sede Hub di Rimini, ovvero la Fiera; in corso di valutazione la sede Spoke di Santarcangelo, che comprende i comuni di Verucchio e Poggio Torriana, e proprio a Poggio Torriana potrebbe essere individuato il punto vaccinale; per quella di Bellaria Igea Marina è stato ipotizzato il Palacongressi di via Urso, mentre per quella di Novafeltria – che comprende i comuni di San Leo, Talamello, Maiolo, Sant’Agata Feltria, Pennabilli e Casteldelci – la palestra della scuola elementare di via della Maternità.

Per quanto riguarda la sede Hub di Riccione – sotto cui ricadono i comuni di Coriano e Misano – l’ipotesi al vaglio è il Centro diurno Residenza anziani Pullé di viale Toscana. La sede Spoke di Cattolica – sotto cui ricade anche il comune di San Giovanni in Marignano – potrebbe essere il Centro sociale Giovannino Vici di via Umbria, mentre quella Spoke di Morciano – valida per i comuni di San Clemente, Montescudo Montecolombo, Gemmano, Montefiore, Saludecio, Montegridolfo e Mondaino -è l’Auditorium del padiglione fieristico di via XXV Luglio. Tutte queste sedi, esclusa la Fiera di Rimini e la Fiera di Morciano, dovranno essere confermate nelle prossime settimane.

Terminata la vaccinazione degli over 80, sarà il turno delle persone tra i 60 e i 79 anni, poi toccherà alle persone con immunodeficienza o fragilità di ogni età e per concludere la fase 2 toccherà agli insegnanti e al personale scolastico ad alta priorità. Nella fase 3 rientreranno le forze dell’ordine e i lavoratori dei servizi essenziali e quelli delle carceri e delle comunità. Infine nella fase 4 tutto il resto della popolazione.