Indietro
menu
Centrosinistra nel caos

Attacchi alle civiche. Lista Futura: noi teniamo più a progetti che a nomi

In foto: Luca Pasini di Rimini Futura
Luca Pasini di Rimini Futura
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 25 feb 2021 16:34
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

C’è un clima di tensione all’interno della coalizione riminese del centrosinistra che prosegue il suo percorso verso le amministrative tra battibecchi e discussioni social. A dividere è il nome del candidato e l’opportunità di ricorrere o meno alle primarie per scegliere tra Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad. Nel dibattito si inserisce la lista Futura che conta un consigliere comunale, Luca Pasini, e siede al tavolo di coalizione nell’ambito della rete delle liste civiche che, da subito, si è detta contraria alle primarie. “Fra le tante cose che abbiamo letto in questi giorni – si legge in una nota firmata dai coordinatori Francesco Bragagni e Lorena Fonti e dal consigliere Pasini – ci sono attacchi pesanti alle liste civiche rappresentate in Consiglio per la loro volontà di evitare il ricorso alle primarie. Noi di Futura abbiamo messo da parte le nostre proposte per la scelta del futuro candidato Sindaco, rinunciando ad individuarlo secondo i nostri desiderata a favore di un’unità d’intenti di coalizione; un interesse più alto rispetto a quello dei singoli, da perseguire proponendo una candidatura che non divida ma unisca, che permetta alla città di continuare a cambiare, a rivoluzionarsi, a spingersi nel futuro e ad elaborare progetti che possano attrarre i fondi del Next Generation EU, detti anche Recovery Fund”. “Se dichiariamo pubblicamente di auspicare una risoluzione alla controversia sul nome del candidato sindaco nell’ambito di questo tavolo è perché, a differenza di altri, teniamo molto di più al progetto collettivo che al singolo nome.

La nota stampa

Le tensioni emerse in questi giorni denotano sicuramente passione politica e volontà di vincere in una città che si ama e che si vorrebbe contribuire a migliorare. Purtroppo, si è dimenticato che c’è una comunità costretta a leggere ogni giorno battibecchi sui social e sui giornali, senza tener conto del fatto che esiste una destra populista e ambiziosa con cui ci dovremo misurare.
Fra le tante cose che abbiamo letto in questi giorni ci sono attacchi pesanti alle liste civiche rappresentate in Consiglio per la loro volontà di evitare il ricorso alle primarie.
Noi di Futura abbiamo messo da parte le nostre proposte per la scelta del futuro candidato Sindaco, rinunciando ad individuarlo secondo i nostri desiderata a favore di un’unità d’intenti di coalizione; un interesse più alto rispetto a quello dei singoli, da perseguire proponendo una candidatura che non divida ma unisca, che permetta alla città di continuare a cambiare, a rivoluzionarsi, a spingersi nel futuro e ad elaborare progetti che possano attrarre i fondi del Next Generation EU, detti anche Recovery Fund.
Rimini ha le carte in regola per questa importantissima sfida, poiché il Psbo della nostra città è stato citato tra gli esempi virtuosi nel programma per lo Sviluppo sostenibile definito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
C’è chi ha accusato le Civiche di essere antidemocratiche.
Noi come Futura, pur non avendo un nostro rappresentante in Giunta, siamo fieri del lavoro svolto dall’Amministrazione e abbiamo promosso assieme agli altri consiglieri delle liste civiche un tavolo di confronto e di lavoro che si è subito positivamente allargato anche a partiti e movimenti attualmente non rappresentati nella maggioranza consiliare.
Se dichiariamo pubblicamente di auspicare una risoluzione alla controversia sul nome del candidato sindaco nell’ambito di questo tavolo è perché, a differenza di altri, teniamo molto di più al progetto collettivo che al singolo nome. Ai programmi e all’impegno delle donne e degli uomini che vorranno realizzarli più che alle individualità.
Se come liste civiche avessimo voluto imporre un candidato proveniente dalla società civile, avremmo potuto farlo, rivendicando il risultato elettorale di cinque anni fa che vide il civismo protagonista di un exploit nelle urne.
Qualcuno potrebbe obiettare che come Futura non contiamo abbastanza per alzare la voce.
Ribattiamo che noi a quel tavolo ci siamo e ci saremo per risolvere i problemi con la pragmaticità e la determinazione che ci contraddistinguono.
Chiunque sarà il nostro candidato dovrà essere all’altezza di una città straordinaria, in anni difficili e con avversari mai agguerriti come oggi. Nessuno può farcela da solo, dovremmo averlo capito ormai.
Abbiamo proposte molto chiare sul futuro di Rimini.
Progettando gli interventi su cui andremo a intercettare i fondi europei non potremo non tener conto di questi fondamentali obiettivi: l’aiuto alle imprese colpite duramente dalla pandemia, il sostegno con ogni mezzo possibile all’occupazione e al lavoro, il supporto al turismo del territorio e la promozione di Rimini come meta vacanziera e fieristica, il lancio della candidatura di Rimini 2024 capitale della Cultura (nel solco dello sviluppo dei motori culturali), la continuazione della rigenerazione ambientale della città, che va ulteriormente rilanciata investendo nel forese per dare alle periferie i servizi e le utilities che meritano.
E soprattutto, l’attenzione ai giovani, sfibrati dall’isolamento provocato da una crisi che ha minato in profondità i rapporti sociali, le opportunità lavorative, i sogni di stabilità e progettualità.
Futura sta ancora lavorando per la città, sta seguendo da vicino le vicende legate a questa pandemia che sta mettendo in ginocchio il nostro territorio, ed è in continuo contatto con maggioranza, assessori e Sindaco per segnalare problemi e proporre soluzioni per le attività, i cittadini e gli uffici pubblici.
Nessuna dietrologia, semplicemente il mandato che gli elettori ci hanno affidato.