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Adesioni dalla politica

Un futuro che preoccupa. Il presidio davanti alle Officine di via Tripoli

In foto: @migliorini
@migliorini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 22 gen 2021 11:24 ~ ultimo agg. 23 gen 10:25
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Questa mattina davanti alla sede delle officine ex Ogr ora OMCL Trenitalia Rimini in via Tripoli si è svolto il presidio indetto a livello regionale dalla Filt-Cgil Emilia-Romagna.

Le motivazioni, spiega la FILT Cgil riminese, sono dovute al “pericolo che questo importante sito industriale venga pian piano dismesso per mancanza di investimenti esternalizzando le lavorazioni verso le ditte private. Le Officine Locomotive fanno parte della storia del territorio, un sito dove viene svolto lavoro professionalizzato e di qualità e che garantisce a Trenitalia l’unico pezzo di politica industriale che ancora le rimane. E’ anche l’unico sbocco per quei percorsi formativi e scolastici locali che altrimenti non avrebbero ragion d’essere. Lo hanno ribadito durante il presidio il Segretario provinciale Massimo Bellini e regionale Massimo Colognese che hanno sottolineato anche l’importanza di un’Officina di manutenzione efficiente e moderna, garanzia di sicurezza per i lavoratori e per gli utenti dei mezzi.
Attualmente all’interno dell’Officina di via Tripoli sono impiegati in produzione 148 lavoratori, 148 famiglie che vivono una situazione di incertezza rispetto al proprio futuro che preoccupa anche gli Amministratori locali e regionali. La Filt CGIL di Rimini nel proclamare lo sciopero aveva chiesto il coinvolgimento della “politica” e delle “istituzioni””.

 

La manifestazione ha avuto la solidarietà dell’Amministrazione Comunale di Rimini, presente con gli assessori Sadegholvaad e Frisoni. Presenti anche la presidente del Consiglio Regionale Emma Petitti e la consigliera regionale Nadia Rossi del PD.

Commenta Emma Petitti: “è necessario che l’azienda confermi gli accordi presi sugli investimenti previsti e dia delle risposte concrete ai tanti timori dei lavoratori, acuiti, per di più, dallo stato di incertezza causato dalla pandemia. OGR Rimini, insieme al sito bolognese, è una realtà preziosa e indispensabile per la competitività del nostro territorio grazie agli importanti servizi che offre, da tutelare e salvaguardare. Non possiamo permetterci ridimensionamenti, licenziamenti o mancati interventi, perché significherebbe andare a colpire al cuore un settore tanto strategico come quello della manutenzione dei rotabili e soprattutto rischiare che tante persone si ritrovino da un giorno all’altro senza un lavoro. Scenario che dobbiamo evitare con tutte le nostre forze. L’assessore regionale Vincenzo Colla sta seguando con estrema cura questa vicenda, così come l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna che rappresento, affinché questa situazione di difficoltà e precarietà si risolva nel migliore dei modi, attraverso una collaborazione costante con le rappresentanze sindacali di Filt Cgil, Cisl e Uil. L’obiettivo al quale vogliamo guardare è prima di tutto la difesa dei lavoratori e la messa in pratica degli accordi, che competerebbe un vantaggio in termini di competitività per tutti: Rimini, l’Emilia-Romagna e il Paese intero”

Dichiara Nadia Rossi: “Ho seguito la vicenda dal principio, a novembre ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale chiedendo il rispetto degli accordi aziendali siglati tra Organizzazioni Sindacali e Ferrovie dello Stato: servono risposte sul futuro della sede e dei posti di lavoro dei suoi impiegati specializzati.” Risposte che non sono ancora arrivate dai vertici aziendali. È arrivato il sostegno della Regione, che con l’Assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro Vincenzo Colla ha partecipato ad un tavolo di confronto con FS e le rappresentanze di CGIL, CISL e UIL sugli impianti di Rimini e di Bologna, chiedendo all’azienda di confermare gli impegni presi sugli investimenti in Emilia-Romagna. “Non possiamo mollare la presa – continua la Rossi – la priorità assoluta è la salvaguardia dei posti di lavoro degli impiegati che ho incontrato questa mattina. Ma l’obiettivo finale è quello di valorizzare le OGR in una prospettiva di innovazione e futura occupazione specializzata. Su questo dobbiamo restare uniti nella richiesta”.

Sostegno, sviluppo ed evoluzione di un comparto, quello della manutenzione ordinaria e straordinaria del trasporto su rotaia, “che è eccellenza industriale ed è fondamentale per tutta la Regione. Il mondo dell’industria evolve, e con lui le professionalità impegnate al suo interno: retrocedere significa non rispettare il diritto al lavoro dei suoi impiegati e non rendersi conto della straordinaria ricchezza in termini di competenze e conoscenze che queste persone portano con sé. Un capitale umano che andrebbe nutrito, non ostacolato”

Alla manifestazione ha aderito anche Emilia Romagna Coraggiosa di Rimini: “Riteniamo grave l’atteggiamento aziendale che disattende gli accordi sottoscritti nel luglio del 2019 – scrive Luigino Garattori – dove i lavoratori si impegnavano ad una maggiore flessibilità accettando la turnificazione per aumentare la produttività, mentre l’azienda si impegnava nella riqualificazione e in investimenti che dovevano garantire il futuro industriale ed occupazionale dell’impianto. Dopo oltre un anno e mezzo purtroppo l’accordo non trova applicazione ed il rischio di un ulteriore ridimensionamento preoccupa giustamente i lavoratori. Riteniamo inammissibile che un impianto che ha fatto la storia industriale e sociale di Rimini debba ciclicamente attraversare questa situazione. Il trasporto pubblico e la manutenzione dei rotabili dovrebbero essere un punto fondamentale sia  riguardo la sicurezza, sia riguardo  la transizione ecologica, come la stessa Unione Europea sta indicando.  Per questo abbiamo inoltrato ai nostri consiglieri regionali la richiesta di un’interrogazione in consiglio regionale per sollecitare una risoluzione positiva di questa vicenda”.