L’Ausl Romagna presenta il report dell’andamento del coronavirus nella settimana dal 18 al 24 gennaio (casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Si intravedono segnali positivi, anche se l’invito resta alla massima cautela.
A Rimini nella settimana di riferimento ci sono stati 37 decessi rispetto a 47 della settimana precedente. 966 i nuovi casi rispetto a 1.368. I casi attivi sono invece scesi di 420 unità, da 3.411 a 2.991. Circa la metà sono a Rimini, 1.468 (rispetto a 1.649 di una settimana prima) mentre tra gli altri comuni spicca sempre Santarcangelo, comunque in sensibile discesa (264 rispetto 342).
Nella settimana di riferimento si sono verificate 2.722 positività in Romagna su un totale di 37.265 tamponi, con una incidenza del 7,3 per cento, e quindi con un calo di due punti percentuali rispetto alla settimana precedente e di circa 500 casi di nuove positività rispetto al dato registrato due settimane fa; l’incidenza inoltre resta al di sotto della media nazionale. Su questo specifico indicatore si registra, nell’ultima settimana, un calo in tutti i territori salvo Forlì, che aumenta di un punto: Rimini pur mantenendo l’incidenza più alta scende dal 14 all’8,6%; medesimo trend si riscontra quanto all’indicatore delle positività su popolazione residente.
Rimini e Ravenna mantengono le percentuali di nuovi diagnosticati asintomatici più alte: rispettivamente 48 e 47 per cento contro la media romagnola del 40 per cento. La performance dei tempi di refertazione dei tamponi entro le 48 ore sale al 92 per cento, la più alta da ottobre.
Per quanto riguarda l’indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna a fine della scorsa settimana la quota di 566 ricoveri, pur mantenendo l’azienda oltre il livello rosso del Piano ospedaliero Covid, segna un ulteriore calo di 18 ricoverati rispetto alla settimana scorsa; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali, questi ultimi restano comunque inferiori a quelli medi regionali.