Indietro
menu
Distribuite in 150 città

La Guardia di Finanza sequestra 828 stufette a rischio

In foto: le stufette
le stufette
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 21 dic 2020 10:43 ~ ultimo agg. 17:59
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Un’operazione della Guardia di Finanza ha permesso di fare luce su alcune stufe al quarzo di origine cinese ritenute pericolose per un alto rischio di shock elettrico. Delle oltre 12.000 prodotte e vendute da una società con sede in Provincia di Rimini, 828 sono già state sequestrate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, mentre le altre, distribuite in oltre 150 città, sono oggetto di rintraccio a cura dei Reparti del Corpo competenti per ogni sede.

L’attività è scaturita da una segnalazione inserita dall’Autorità di Vigilanza del mercato Ungherese (oltre 400 stufe erano state vendute in altri paesi europei e quasi 200 in paesi extra Unione Europea) nella piattaforma telematica comunitaria denominata “GRAS-RAPEX”. In particolare il sistema di allerta comunitario, in uso a tutte le Autorità nazionali degli Stati membri, è attivabile in conseguenza dell’avvenuta commercializzazione di un prodotto pericoloso con rischio per il consumatore finale nel mercato europeo.

In particolare – ricorda la Guardia di Finanza – lo Stato membro, una volta accertata (mediante prove di laboratorio) la pericolosità di un prodotto e il “rischio grave” per la salute e la sicurezza dei consumatori, procede, mediante l’inserimento di una “notifica” sulla piattaforma, a segnalare alla Commissione UE il rinvenimento del prodotto pericoloso e ad allertare gli altri paesi membri dove risulta essere stato commercializzato; inoltre attiva le previste misure di tutela del consumatore, ossia l’emissione di un provvedimento di ritiro, richiamo (se già venduto) e/o divieto di commercializzazione sul mercato nazionale.

Quanto al ruolo svolto dalla società riminese nella catena commerciale, in qualità di “fabbricante” italiano del prodotto, e agli obblighi previsti dal D.Lgs.86/2016, è stata contestata una sanzione amministrativa dell’importo minimo da 10.000 a 60.000 euro, la cui quantificazione sarà ricalcolata per competenza dalla locale Camera di Commercio. Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno consentito di ricostruire l’intera filiera commerciale, ossia, la distribuzione/vendita di ulteriori 11.000 pezzi a diversi negozi, dislocati in tutta la penisola, in circa 150 città, per i quali si è proceduto ad attivare i reparti del Corpo territorialmente competenti per il completamento del sequestro del prodotto.

Nel contesto delle attività di cui al protocollo d’intesa stipulato tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Guardia di Finanza, tra le quali rientra anche quella relativa alla sicurezza prodotti e vigilanza del mercato, il Nucleo Speciale Beni e Servizi del Corpo con sede in Roma, in quanto accreditato a livello nazionale ad operare nella piattaforma GRAS-RAPEX, ha estrapolato ed elaborato il contenuto delle informazioni dal punto di vista tecnico-normativo fornite dallo stato Ungherese, attivando, nel merito, per gli approfondimenti investigativi, il Nucleo PEF di Rimini. In relazione a quanto segnalato i finanzieri, attivatisi immediatamente per gli accertamenti preliminari, hanno effettuato un riscontro mirato nei confronti della società con sede in questa provincia, rinvenendo e sequestrando amministrativamente, per violazione all’art. 14, comma 5°, del D. Lgs. 86/2016, le “stufe al quarzo” in argomento, che, a seguito di test di laboratorio, erano risultate pericolose e con rischio “rischio alto” per il consumatore finale in caso di utilizzo.