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morta nel rogo una 37enne

Incendio nel residence, aperta un'inchiesta. L'ipotesi del mozzicone acceso

In foto: la polizia davanti al residence @foto Migliorini
la polizia davanti al residence @foto Migliorini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 9 dic 2020 17:25 ~ ultimo agg. 10 dic 10:58
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Potrebbe essere stato un mozzicone di sigaretta acceso, scivolato involontariamente sulle coperte del letto, a provocare l’incendio che ha ucciso Arianna Tetta, la 37enne di Melfi, trasferitasi a Rimini a inizio ottobre, dopo aver trovato lavoro come collaboratrice scolastica alla scuola elementare “Madre Teresa di Calcutta”. Si sarebbe addormentata, Arianna, per poi svegliarsi avvolta dalle fiamme. A quel punto ha cercato di sfuggire da quell’inferno di fuoco e fumo rifugiandosi in bagno, che però non ha finestre.

Ha chiuso la porta e aperto la doccia, poi si è posizionata sotto il getto d’acqua fredda nella speranza che qualcuno riuscisse a salvarla. Purtroppo non è stato così. Quando i vigili del fuoco hanno fatto irruzione nell’appartamentino al secondo piano del residence “Il Capodoglio”, a San Giuliano Mare, dove la 37enne viveva sola, lei era già morta, asfissiata dal fumo.

La camera da letto, completamente distrutta, induce a ritenere che le fiamme si siano sviluppate proprio in quella stanza. Il magistrato di turno, Luca Bertuzzi, ha aperto un’inchiesta e incaricato una squadra specializzata di tecnici dei vigili del fuoco di ricostruire con esattezza la dinamica del rogo. Se verrà confermata la causa accidentale, il corpo della collaboratrice scolastica  verrà restituito ai suoi cari, senza bisogno di eseguire l’autopsia.

Intanto l’amministrazione comunale di Rimini ha ricordato Arianna come una giovane donna, semplice e tenace, arrivata in città per costruirsi un futuro con impegno e sacrificio, e che invece ha visto il suo sogno spegnersi tragicamente in un giorno di festa.