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nonnina di 106 anni contagiata

I messaggio dei bambini per i nonni delle RSA

In foto: visita in rsa
visita in rsa
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 23 dic 2020 14:37
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Care nonne…mi avete insegnato, però io a volte non vi ho ascoltato, dovevo farlo. Non vi vedo spesso ma girate nella mia mente, allegramente vado a suonare il campanello e voi mi aprite il cancello…..”  È il toccante passaggio di uno dei tanti messaggi di auguri scritto dagli alunni delle scuole e dai nipotini agli anziani ospitati nelle Rsa. A consegnarli, per loro, ci hanno pensato questa mattina Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini che, e i volontari del “Team Botà”, che si sono recati alle Rsa Valloni, Maccolini e Le Grazie.

Ho potuto  rivedere – ricorda la Lisi – dopo sei anni, Angelo Vandi, il primo ospite dell’allora nuova rsa ‘Le Grazie’. Un’emozione incredibile, resa possibile dalla presenza, in ogni rsa riminese, dell’ormai nota ‘stanza dell’abbraccio’, a protezione dei contagi e, soprattutto, degli affetti”.

 “Abbiamo toccato con mano – continua la Lisi – il potere di un disegno, di un colore, di un messaggio di vicinanza e affetto per questi anziani. Per motivi di prevenzione non è stato possibile consegnarglieli direttamente  ma, tramite personale e infermieri, ci siamo sentiti dentro le loro stanze, vissuto per un attimo i loro pensieri, le paure e le  speranze. Ci sono storie incredibili, come quella di Silvana che, a 106 anni, è stata contagiata dal Covid. Ebbe anche la terribile ‘spagnola’ e, come allora, sembra reagire bene. A lei e alla sua famiglia vanno la nostra vicinanza e, ovviamente, auguri speciali, affinchè possa superare anche questa prova. A tutti non abbiamo portato solo un messaggio di auguri, ma anche  un segno di affetto e speranza. Ho ricordato loro che saranno tra i primi ad essere vaccinati e che, personalmente, sto seguendo l’allestimento degli spazi dedicati, affinchè possa avvenire il prima possibile. In un anno funestato da paure e angosce, oggi, in queste stanze, ho finalmente ritrovato l’umanità profonda di un sorriso, e il senso vero del Natale