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Violenza sulle donne, il Covid l’ha nascosta dietro le mura domestiche

Colpisce con una testata la moglie, poi si stringe la cintura al collo. Salvato, poi arrestato dai Carabinieri

Umiliate, maltrattate, picchiate, violentate, minacciate di morte, perseguitate, ricattate. Sono le migliaia di donne vittime di ogni anno di violenze fisiche e psicologiche. Una sorta di pandemia-ombra che, proprio come il virus, non conosce confini. Ecco perché nell’anno del Covid la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, è più importante che mai. Il coronavirus, infatti, l’ha nascosta dietro le mura domestiche, luogo del delitto per eccellenza, perché è qui che avviene la maggior parte dei femminicidi e delle violenze in cui la vittima è la donna.

A Rimini, per i reati in materia di Codice Rosso, è stata realizzata negli anni una fitta rete di collaborazione tra Procura della Repubblica, Prefettura, Forze dell’Ordine, Ausl e associazioni di volontariato. Inoltre, la particolare attenzione mostrata dalla procura riminese ha portato alla creazione di un “Gruppo Interforze” per i reati in materia di violenza di genere, così da ottimizzare un coordinamento a livello provinciale.