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Atteso anche il secondo

Operativo al Ceccarini ventilatore donato da Famija Arciunesa

In foto: la donazione
la donazione
di Redazione   
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mar 10 nov 2020 13:46
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E’ già operativo in rianimazione all’Ospedale Ceccarini di Riccione il primo ventilatore polmonare Dräger consegnato ufficialmente questa mattina da Famija Arciunesa, grazie alla raccolta fondi “Riccione contro il Coronavirus”. Sono in totale due i ventilatori polmonari acquistati per un importo complessivo di 43.920 euro.

Nonostante i lunghi tempi di consegna previsti (si parlava di marzo) oggi siamo riusciti a consegnare il primo ventilatore polmonare – ha spiegato Francesco Cesarini, Presidente di Famija Arciunesa – Ora stiamo facendo pressioni per anticipare la consegna del secondo, in arrivo sempre dalla Germania”.  Erano stati gli stessi medici ad aprile a dare le indicazioni sull’acquisto al direttivo di Famija Arciunesa, in quanto il Ceccarini non era dotato di questo tipo di apparecchiatura.

Il ventilatore polmonare è già in funzione e sarà prezioso nella seconda ondata del Covid-19 ma anche in seguito – ha sottolineato la Dott.ssa Monica Mambelli Dirigente della Direzione Ospedale Ceccarini – Si tratta per il Ceccarini di un’importante donazione, un grande grazie alla generosità di chi ha contribuito e a Famija Arciunesa”.

Ad entrare nel dettaglio sull’utilizzo dell’apparecchiatura è la Dott.ssa Antonella Pompili Resp. Terapia Intensiva e Rianimazione Ospedale Ceccarini che ne marca la sua versatilità: “Grazie a questo ventilatore polmonare ci sarà consentita di effettuare sia la ventiloterapia che l’ossigenoterapia, quest’ultima è una modalità piuttosto recente di utilizzo dell’ossigeno ad alti flussi che può essere impiegata sia nei pazienti post-chirurgici che con insufficienza respiratoria acuta da infezioni o da riacutizzazione di malattie respiratorie”.

La donazione di oggi fa seguito a quella delle tute anti-contagio (6.466 euro), dell’ecografo SinoSite II (25.620 euro) e dell’ecografo portatile Vscan Extended (6.222 euro). Famija Arciunesa, dopo il lockdown di marzo, ha donato 10mila euro in buoni spesa per le famiglie in difficoltà, iniziativa che ha intenzione in qualche modo di replicare sul territorio.