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Un primo bilancio

I numeri del Metromare a quasi un anno dall'avvio del servizio

In foto: il Metromare
il Metromare
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 4 nov 2020 18:25 ~ ultimo agg. 5 nov 11:32
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Manca poco al primo anniversario di servizio per il Metromare. Dopo una lunga gestazione e polemiche mai sopite, anche alla prova dei fatti l’ex Trc ha trascorso 12 mesi non facili: l’avvio con i mezzi sperimentali (tutt’ora in uso), lo stop per i collaudi e quello, lungo, da marzo a luglio a causa della pandemia. Il tema, insieme all’aeroporto Fellini, è stato al centro della puntata di Fuori dall’Aula andata in onda alle 18 (in replica alle 20.35) su Icaro Tv dove sono stati presentati alcuni numeri del primo anno di servizio del Metromare.

Nel periodo sperimentale invernale, da fine novembre a inizio marzo con corse ogni 20 minuti dalle 6.30 alle 21 circa, i passeggeri medi al giorno sono stati 1.060. Nella fase di avvio il servizio ha goduto di iniziative particolari come la promozione 20/20 per le festività natalizie. Il picco di utilizzo settimanale si è registrato proprio nella settimana tra il 30 dicembre e il sei gennaio con 17.632 convalide (2.500 passeggeri al giorno). Oltre 13mila le convalide anche nella settimana precedente, sempre in pieno periodo natalizio. Un record che resterà poi imbattuto anche in estate. Al di là di questi due exploit, le convalide tra novembre e metà febbraio si sono attestate mediamente sulle 7.500 (circa mille passeggeri al giorno), registrando poi un progressivo calo da fine febbraio in concomitanza con l’esplosione della pandemia. Per il Metromare lo stop è arrivato a metà marzo e si è prolungato per tutta la primavera e l’inizio estate.

Il servizio è tornato operativo dal 25 luglio, con corse anche in orario notturno, per dare supporto al turismo. Tra fine luglio e fine agosto sono saliti a bordo mediamente 1.684 persone al giorno: ripartito infatti con 971 passeggeri, il Metromare è cresciuto fino a toccare il picco di 2.750 il 19 agosto. Poi una progressiva discesa, fino ai 1534 del 30 agosto, giorno in cui tra l’altro i passeggeri del Metromare hanno praticamente eguagliato quelli della linea 11. La settimana migliore è stata tra il 17 e il 23 agosto con 15.480 convalide (2.200 al giorno) mentre in quella di Ferragosto sono state poco meno di 14mila. Dati alla mano, i numeri dell’11 sono però ancora lontani (nonostante le due curve in alcune giornate si siano avvicinate): la storica linea di filobus ha avuto picchi che in agosto sono arrivati a 3.800 convalide al giorno e una media di circa 3mila passeggeri.

Dati sui quali inevitabilmente si innestano nuove polemiche. L’assessore al bilancio del comune di Riccione, Luigi Santi, parla di numeri impietosi se raffrontati “ai 20 mila passeggeri stimati, come da programma di esercizio approvato dal CIPE”. Proprio l’amministrazione riccionese ha deciso di impugnare il bilancio di Patrimonio Mobilità Rimini, non pagare la quota parte dei costi e i nuovi debiti del Metromare che, spiega sempre Santi, ammontano ad oltre 2,3 milioni. Riccione uscirà quindi dalla compagine di Pmr. Il confronto tra i numeri del Metromare e quelli dell’11 rafforzano poi la tesi riccionese secondo cui, anche in vista del collegamento verso Misano e Cattolica, la via maestra è la linea che passa al mare. La discussione è in corso proprio tra provincia e comuni di Misano, Cattolica e Riccione che finora però non si è seduto al tavolo. La scorsa settimana il sindaco Renata Tosi ha scritto ai colleghi di Misano e Cattolica: “facciamo tesoro dell’esperienza passata e fallimentare del TRC – si legge – per evitare un simile scempio anche per il prolungamento nella zona Sud”. Il sindaco torna a chiedere un tragitto sulla via litoranea ma senza trovare sponde. “Una scelta in controtendenza rispetto a tutti i suggerimenti che provengono da chi studia gli scenari della mobilità futura” la risposta del sindaco di Misano Piccioni che boccia la creazione di una linea parallela e spiega che “il Metromare del futuro deve collegare in continuità tutti i punti nevralgici del territorio.” Oggi il sindaco Tosi ha anche incontrato le categorie del turismo e spiegato che Riccione vuole un trasporto pubblico avveniristico e non i vecchi tram. Ha poi ribadito che l’obiettivo è una linea che passi sul litorale rispettando le zone che si stanno riqualificando, come quella dei campeggi e di viale Torino. Anche Riccione punta per l’opera ai Fondi del Ministero e per la progettazione del Trasporto Pubblico Locale ha messo a disposizione una convenzione con il Politecnico di Milano. Al momento però pare difficile una soluzione che metta d’accordo tutti i comuni e permetta di candidare in tempi utili il progetto all’avviso del Ministero dei Trasporti per accedere alle risorse destinate al trasporto rapido di massa.