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Elementare Flavia Casadei, scoppia il caso sulla riapertura

un ingresso della Flavia Casadei

Una mattinata caotica per la scuola elementare Flavia Casadei di Viserba. Con disagi per le famiglie in attesa di chiarimenti su come comportarsi. La scuola era chiusa da domenica a seguito di un caso di positività riscontrato nel personale ATA con disagi per . Così, era stata disposta con apposita ordinanza del sindaco la chiusura della scuola dal 23 al 25 novembre per eseguire la sanificazione e sottoporre a tampone alunni e personale.

I tamponi antigenici rapidi sono stati eseguiti mercoledì mattina con l’obiettivo, si leggeva nelle disposizioni Ausl pubblicate sul sito della scuola, di “garantire i risultati entro la giornata e permettere la prosecuzione delle lezioni da giovedì 26 novembre”.

Non avendo però ricevuto nessuna comunicazione sugli esiti, la maggior parte dei genitori ha ritenuto di non mandare i figli a scuola per sicurezza in attesa del risultato dei test. Ma anche quei pochi che si sono presentati a scuola, riferiscono diversi genitori, hanno trovato i cancelli chiusi e sono dovuti tornare indietro, pare per l’insufficienza del personale Ata presente. Dalla scuola non è arrivata ai genitori alcuna comunicazione ufficiale.

In tarda mattina, però, una nota dell’Ausl rivolta a istituto e genitori chiarisce la situazione: “Sebbene i tamponi antigenici non siano ancora stati refertati, è permesso il reingresso a scuola dal momento che le classi erano in osservazione e non in quarantena. Pertanto si raccomanda a tutti la rigorosa osservanza delle misure anti-Covid al fine di non vanificare la sanificazione effettuata”.

Numerose le lamentele dei genitori, espresse anche via social, per una vicenda in cui qualche passaggio si è inceppato. A raccogliere la rabbia di molti genitori è stato anche il consigliere Mario Erbetta di Rinascita Civica: “i protocolli e l’organizzazione dell’Ausl in caso di contagi all’interno di una scuola fanno acqua da tutte le parti”. “C’è da domandarsi con che criterio sanifico una scuola, spendendo soldi pubblici, e poi per poterla riaprire in fretta e furia provo a far rientrare il personale senza sapere se i lavoratori hanno contratto il Covid o no, per non attendere i risultati dei tamponi. Ma ancor più non si capisce perchè in tali casi non vi sia un protocollo AUSL di priorità che possa comunicare i risultati in poche ore in modo da poter riorganizzare meglio e in sicurezza il ritorno a scuola”.