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Per protezione un reparto si isola

Dodici ospiti del Maccolini positivi al covid

In foto: l'Istituto Maccolini
l'Istituto Maccolini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 4 nov 2020 15:45 ~ ultimo agg. 5 nov 11:34
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A primavera era riuscito a tenere il virus fuori dalla porta, ma nella seconda ondata il covid è entrato all’Istituto Maccolini di via D’Azeglio a Rimini. Sono 12 gli anziani ospiti del “reparto protetto” contagiati e tre membri del personale dello stesso nucleo. I dipendenti sono del tutto asintomatici, scoperti per puro caso grazie ai tamponi che Ausl ha predisposto nelle strutture protette per anziani una volta al mese dall’inizio della pandemia. “Anche gli ospiti – spiega suor Rita Benigni, superiora dalla Congregazione Suore di Carità dette di Maria Bambina che gestisce il Maccolini – stanno benino e solo una persona ha qualche linea di febbre. La prima anziana risultata contagiata la settimana scorsa è stata in un primo momento ricoverata, ma ha superato la fase critica ed è tornata in istituto“.

Al Maccolini vivono tra ospiti e suore 180 persone, cui si aggiungono 150 dipendenti, tra infermieri, OSS e personale con altre competenze. I contagiati fanno tutti parte di uno dei sette nuclei (reparti) in cui è stato diviso l’istituto sin dall’inizio dell’emergenza a marzo. Non c’è nessun contatto tra gli ospiti e il personale dei diversi nuclei e questo per garantire maggiore sicurezza e impedire al virus di propagarsi.”Eravamo consapevoli che dovevamo mettere in campo tutte le nostre energie per affrontare il virus e lo stiamo facendo, anche grazie all’organizzazione studiata durante la prima ondata. Da subito avevamo fatto una compartimentazione dei nuclei, per evitare contatti. Ora abbiamo allestito un piccolo reparto Covid. Ci sentiamo anche molto tutelati dal’azienda sanitaria che fa verifiche costanti, che manda qui l’infettivologa che visita i pazienti”.

Dopo i casi accertati la settimana scorsa l’Ausl ha previsto di fare tamponi ogni dieci giorni e non più una volta al mese ma le Suore di Maria Bambina hanno voluto fare di più: “Ci siamo dotati a nostre spese dei test rapidi per un monitoraggio immediato in caso ci fosse qualche caso sospetto“. Per tutelare ancora di più gli anziani le visite dei familiari, che erano state riaperte durante l’estate, sono state da metà ottobre nuovamente sospese.

Non solo: è notizia di poche ore fa la richiesta arrivata da alcuni membri dello staff di uno dei reparti, una decina di persone, di “chiudersi” e rimanere isolati dentro il loro nucleo che ospita 26 anziani e non avere contatti con l’esterno per tutelare la salute degli ospiti. “E’ un segno – spiega suor Rita – di grande appartenenza all’istituto e di questo siamo grati“.

Aggiungo – conclude suor Rita – che una grossa energia arriva a tutti noi dalla preghiera costante delle nostre suore, ci sentiamo custoditi e protetti, nella mani di Chi è ben più forte di questo virus“.