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Indagine dei Carabinieri

Dodicenne incinta, fermato cugino 23enne con l'accusa di abusi e violenza

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 30 nov 2020 09:22 ~ ultimo agg. 1 dic 14:48
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Le accuse sono pesanti come macigni: atti sessuali con minore e violenza sessuale aggravata. L’autore dei reati è un 23enne peruviano, residente nel Riminese, sospettato di aver messo incinta la cugina di 12 anni e di averne molestata una seconda della stessa età. Dopo una fuga di circa tre settimane, l’indagato, assistito dall’avvocato Enrico Graziosi del Foro di Rimini, ieri è stato sottoposto a fermo dai carabinieri della Compagnia di Riccione, diretta dal capitano Luca Colombari.

La choccante scoperta avviene a inizio a novembre, quando la madre della bambina si accorge che la figlia ha un gonfiore addominale anomalo per quell’età. Un test di gravidanza prima e una visita ginecologica dopo, confermano i sospetti: la minore è all’ottavo mese di gravidanza. La 12enne, incalzata dai genitori, crolla: è stato il cugino di 11 anni più grande a metterla incinta. Immediata la denuncia ai carabinieri, che fanno partire le indagini coordinate dal sostituto procuratore riminese Davide Ercolani.

Nel corso dell’audizione protetta, alla presenza dello psicologo, la 12enne racconta di aver avuto con il cugino una serie di rapporti sessuali completi iniziati nel marzo scorso, durante il lockdown, e protrattisi fino ad ottobre, avvenuti nell’abitazione dove la minore vive con i genitori. Sarebbero stati proprio loro, costretti a volte ad assentarsi per lavoro, a chiedere al ragazzo di prendersi cura della figlia. Mai avrebbero immaginato, neppure lontanamente, che quel cugino potesse arrivare a tanto.

Ma l’attenzione morbosa del 23enne, per quelle che a tutti gli effetti non sono ancora delle ragazzine, si sarebbe concentrata anche su una seconda cugina, che a differenza della prima, però, avrebbe avuto la forza di respingerlo. “Se provi a toccarmi ancora dico tutto ai miei genitori”, sarebbe stato l’avvertimento dell’altra 12enne.

Temendo la vendetta dei familiari delle minori, il 23enne, irregolare sul territorio, lascia la Romagna e si rifugia da altri parenti a Firenze. Una fuga terminata ieri, quando i colleghi toscani, che hanno lavorato a stretto contatto con i militari riccionesi del Nucleo operativo, lo hanno fermato e condotto in carcere, in attesa della convalida del giudice che dovrà arrivare nelle prossime 48 ore.