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Zoccarato: più chiarezza

Via Islanda, il comune conferma: appartamenti soluzione ottimale

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 15 ott 2020 11:44 ~ ultimo agg. 13:03
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Il programma di superamento del campo nomadi di Via Islanda, approvato dalla Giunta nel 2016, “già indicava, come soluzione ottimale, tra gli strumenti identificati per il superamento dell’area, l’utilizzo di soluzioni abitative convenzionali“. E’ quanto spiega il vicesindaco Gloria Lisi nella risposta scritta all’interrogazione del consigliere della Lega Matteo Zoccarato. A quanto sembra quindi, il progetto microaree per le famiglie Sinti, che a lungo a fatto discutere e che è stato approvato con una delibera di giunta nel giugno 2018, è sempre stato una sorta di “piano b”. Dal vivo, nel corso della seduta consigliare del primo ottobre, il vicesindaco in risposta a Zoccarato si era limitata a specificare che l’amministrazione si esprime con atti e non con interviste ai media. Chiaro riferimento all’uscita del consigliere di Patto Civico Mirco Muratori che aveva di fatto anticipato la decisione della maggioranza di accantonare definitivamente le microaree e inserire le cinque famiglie Sinti in alloggi Erp. “Dal 2016 – prosegue la risposta scritta del vicesindaco – sono stati delineati percorsi personalizzati, in linea con il dettato della legge regionale, di uscita dal contesto insediativo di via Islanda per tre nuclei famigliari. Questi percorsi hanno avuto esito concludente“. Arrivano poi chiarimenti anche sul futuro delle famiglie di nazionalità rumena che vivono nel campo: per loro, non ricomprese nel progetto, l’amministrazione ha delineato percorsi di uscita che ne hanno già ridotto la presenza da 35 a 17 presone. Per due nuclei familiari si è proceduto alla condivisione di progetti di sostegno individualizzati. In chiusura, il vicesindaco precisa che il consiglio comunale sarà informato dei prossimi passaggi e degli atti amministrativi, “mirati al superamento della situazione critica di via Islanda, sin dall’inizio obiettivo dichiarato ed esclusivo del progetto.

Una risposta che non soddisfa Matteo Zoccarato. “La risposta a questa interrogazione – dice – poteva essere l’occasione giusta per dare credito alla minoranza e soprattutto alle legittime proteste della città. Invece ancora una volta con un lungo e raffazzonato giro di parole, non si ha il coraggio di mettere per iscritto chiaramente che le microaree nomadi non vedranno la luce, benché tra le righe la cosa si evinca chiaramente“.
Zoccarato accusa la Lisi di fare “melina”: “è vero che i progetti europei e regionali già prevedevano il ricollocamento dei nomadi all’interno delle case; ma penso che anche i sassi abbiano compreso quanto l’amministrazione riminese in questi anni puntasse forte sulle microaree. Questo passo indietro, al netto della latitante onestà intellettuale, è una vittoria non solo della Lega, ma di tutti i riminesi che in questi anni hanno messo anima e corpo per bloccare questo progetto“.