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Il caso antenna

Soprintendenza al Castello. Il Comitato: vittoria dei corianesi

In foto: il sopralluogo
il sopralluogo
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 25 ott 2020 08:27 ~ ultimo agg. 08:46
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Alessandro Cavuoti, per il Comitato per la tutela del patrimonio ambientale e culturale di Coriano, trasmette una serie di considerazioni sulla visita della Soprintendenza al Castello di Coriano di cui l’Amministrazione Comunale ha trasmesso un resoconto (vedi notizia).

“Venerdì 23 ottobre, l’Architetto Vincenzo Napoli, dirigente competente per zona della Soprintendenza di Ravenna, ha guidato una preparata equipe di tecnici per la valutazione dei lavori di restauro della torre portaia trecentesca e per una visita generale al sito monumentale.
Il sopralluogo, sancisce come meglio non si potrebbe la vittoria delle corianesi e dei corianesi nella battaglia contro l’installazione dell’antenna Wind, alta 36 metri, accanto al Castello, antenna che l’Amministrazione di Coriano, per mano della Sindaca Domenica Spinelli, aveva autorizzato giusto accanto alle mura malatestiane a Febbraio 2020 con delibera comunale definitiva ed esecutiva.
Benvenuto Architetto Napoli, benvenuta Soprintendenza!!!”

Tra gli altri punti di quanto dichiarato dall’Amministrazione: “Quali sono i “fatti che lo hanno portato alla ribalta”, se non la denuncia dura e instancabile che questo Comitato di cittadini ha portato avanti per oltre due mesi e nella quale ha saputo coinvolgere altri soggetti con i quali ha fatto rete: cittadini corianesi, intellettuali, artisti, professionisti, e nel solco della quale sono intervenuti consiglieri regionali, senatori della Repubblica (a proposito di questo il Senatore Marco Croatti, da noi sollecitato, ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro Enrico Franceschini del quale si attende a
breve la risposta) e opposizione locale?”.

Lamentando ancora la mancanza di partecipazione dell’Amministrazione sulle decisioni, l’edificio “Non sarebbe giunto agli onori della cronaca se il Comitato non avesse bussato alla porta della Soprintendenza in tutti i modi, per vie ufficiali e per vie ufficiose, insieme e grazie a persone competenti, qualificate e stimate, sia da noi sia a Ravenna, persone che hanno preso a cuore il destino di un bene che appartiene a tutte e tutti”.

Sul passaggio ”sin da oggi lavoreremo in sinergia con i funzionari della soprintendenza per garantire la massima tutela all’interno dell’area”: “Avvisiamo il lettore distratto che si tratta delle stesse persone che hanno svenduto a 2400 euro all’anno un terreno che si trova appunto all’interno della medesima area di cui ora garantirebbero la massima tutela”.