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venerdì 19 aprile 2024
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Calcio D

Sasso Marconi-Rimini, Mastronicola si arrabbia, poi dice: "È ora di svoltare"

In foto: Alessandro Mastronicola
Alessandro Mastronicola
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
sab 24 ott 2020 11:25 ~ ultimo agg. 25 ott 17:19
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Rimini e Sasso Marconi sono partiti a rilento: cinque punti in quattro gare per i biancorossi, uno in meno per i rossoblu allenati dall’ex Rimini Simone Muccioli. Scotti e compagni hanno necessità di cambiare marcia per non ritrovarsi già attardati dalle prime della classe.

Calcio d’inizio allo stadio “Carbonchi” di Sasso Marconi alle ore 14:30.

La vigilia del tecnico della Rimini Calcio, Alessandro Mastronicola.

Si parte dai rientri. “Lombardi e Rivi hanno iniziato mercoledì pomeriggio ad allenarsi con noi, ma la condizione è quella che è – attacca Mastronicola -. Siamo contenti che siano rientrati, ma hanno bisogno di tempo. Sono più o meno, a livello di condizione, sulla falsariga di Casolla, che anche questa settimana ha alternato il lavoro perché far allenare un ragazzo che è stato fermo alcuni giorni non è semplice, allenarsi con il pallone è completamente diverso. Le difficoltà sono enormi e il rischio di infortunio è alto. Sono stati fuori quasi 40 giorni. Loro la palla non l’hanno mai vista. Casolla già il martedì successivo la partita, e ha giocato 7 minuti, era molto stanco, anche mentalmente. Dopo il lavoro era particolarmente affaticato. Perderlo anche solo per altri dieci giorni sarebbe stupido. Ci andiamo con i piedi di piombo perché li reputo giocatori importanti”.

Sul Sasso Marconi. “Lo reputo un avversario ostico, che viene da una vittoria esterna su un campo complicato. Avranno il dente avvelenato a prescindere da noi che siamo il Rimini. È una squadra aggressiva, spensierata e anche giustamente “strafottente”. Hanno questa freschezza mentale che li ha portati a fare risultato domenica. Poi ci sono giocatori come Della Rocca, che ha sempre quel qualcosa in più a livello mentale se anche fisicamente può avere qualche acciacco; Pedrelli può essere infortunato o meno, ma è un altro giocatore che porta spessore caratteriale e a livello di esperienza. Una squadra che dobbiamo affrontare consapevoli delle nostre difficoltà. Garibaldini fino a un certo punto, in maniera organizzata. Dobbiamo affrontare la gara con determinazione, ma allo stesso tempo con lucidità”.

Non sarà un Rimini molto diverso da quello visto in campo finora, almeno a livello di uomini. “Cambieremo qualcosa, ma non più di tanto fondamentalmente”.

Quali sono le difficoltà del Rimini? “Ne ho parlato anche con i ragazzi in settimana. Ad oggi la loro difficoltà è avere la responsabilità di giocare a calcio come voglio io e non come vogliono loro. Abbiamo modificato le cose in modo che abbiano più leggerezza. Io credo che se uno non ha paura di giocare può giocare dappertutto. Ad oggi non credo che le gambe non stiano bene: la condizione per quanto mi riguarda è solo mentale oggi. Ci sono soluzioni a tutto, con uomini diversi. Non voglio avere alibi perché avere alibi vuol dire sempre lasciare qualcosa agli avversari: io voglio perdere o pareggiare a modo mio. Qualcuno era strafelice di venire a giocare qua a Rimini, magari non rendendosi conto di quello che richiede questa piazza. È una piazza che ha blasone ed è importante, ma che richiede spalle grosse grosse grosse, quindi ho le mettiamo subito o non saremo in modo di affrontare al meglio gli impegni. Probabilmente i ragazzi si trovano solo ad attraversare un momento particolare. Non è un’accusa verso nessuno, ma non si possono aspettare più di tanto”.

Non ci saranno Pecci (in quarantena per un caso di Covid nella sua scuola) e Sourdis, che si porta dietro una giornata di squalifica dalla passata stagione. Out anche Gigli (contrattura), Nanni, Lombardi, Santarini e Rivi. “Pecci, Rivi e Lombardi non saranno convocati”.

Sul mercato. “Da qui al 30 non arriverà nessuno. Se ne arriva uno ne devono partire sei, io voglio che ne partano sei se ne dovesse arrivare uno. La rosa ampia l’abbiamo voluta tutti perché hai bisogno di più uomini per creare una base. Quando hai due mesi di lavoro alle spalle un indirizzo te lo devi dare. Quindi, più che entrate devi fare uscite. Anche se non dovesse arrivare nessuno qualcuno dovrà andare via comunque. Non c’è nessuno a cui è stato o sarà detto che deve andare via. È stato detto a tutti che se si vuole stare qui si sta qui in un certo modo. Ne ho 28, ma quando ho bisogno di allenarne venti ne alleno venti”.

Cosa intende quando dice: si sta qui in un certo modo? “Voglio dire che qui si sta muti, il primo che si lamenta se ne va”.

Poi Mastronicola si altera con i giornalisti. “Ci sono giocatori che non ne hanno voluto sapere di scendere in serie D. Fatemi voi la formazione e ditemi chi devo comprare. Io la presento al presidente. Il presidente non ha problemi a comprarmi i giocatori che voglio. Tu per sette mesi daresti ad un giocatore 70mila euro? Noi non glieli darei a prescindere. Sei sicuro che questo giocatore ti faccia vincere il campionato? Non voglio giocatori che vengano qua a fare le prime donne. Fate sempre le stesse domande. Noi abbiamo bisogno di risultati, che non arrivano. Pensate che comprando un centrocampista io faccia risultato o buttando il sangue faccio risultato? Se domani noi vinciamo bene, se perdiamo mi fate la croce. Sembra che quelli che arrivano siano scarsi e che quelli che vanno da un’altra parte siano forti tutti. Poi vado a vedere lo score e fanno ridere come noi. Gerardi lo avete ucciso nell’anno che è stato qui, e adesso venite a parlarmi di Gerardi? Prendete un altro esempio. Voi scrivete e dite le stesse cose. Noi stiamo cercando di lavorare al meglio per cercare di mettere al meglio tutti. Io non vi ho mai chiesto di non criticare, ma vi sto chiedendo di essere costruttivi, non distruttivi. Non vi ho mai sentito dire una cosa costruttiva. Solo quando avete vinto avete costruito. Quello che mi infastidisce è la ricerca di cose che non esistono. Io i giocatori che retrocedono non li voglio perché hanno la mentalità da retrocessione. Perché devo prendere per forza un giocatore di cui non mi fido? Se quelli che abbiamo incontrato non li abbiamo presi vuol dire che né io né Pietro né la società ci siamo fidati di certe scelte. Domani sono 21 convocabili su 28. Poi alla fine a me interessano i ragazzi che buttano il sangue in campo”.

Poi si torna a parlare di campo. “Finora i risultati non ci hanno aiutato: la colpa è sempre stata la nostra. È ora di svoltare, è ora di dare una scossa al nostro cammino. Se noi abbiamo paura di andare a giocare in casa con il Seravezza, di andare a Sasso Marconi, o del fatto che ne vengano mille ad insultarci dobbiamo cambiare mestiere. Non sono i giocatori a fare la differenza, sono gli uomini a fare la differenza”.

La conferenza stampa sarà trasmessa su Icaro TV (canale 91) questa sera alle 21:00.

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