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Come ci si spiosterà domani

Nuova Marecchiese. Parma: scelte guardino agli scenari in cambiamento

In foto: Alice Parma
Alice Parma
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 24 ott 2020 19:34 ~ ultimo agg. 19:35
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Il sindaco di Santarcangelo Alice Parma interviene sul futuro della viabilità della Valmarecchia, indirizzato a una valorizzazione delle strade esistenti e non alla creazione di una nuova arteria come emerso dall’ultimo confronto tra Provincia e Comuni (vedi notizia).


Credo che l’istituzione di un tavolo di lavoro coordinato dalla Provincia sulla Marecchiese sia un punto di approdo e al tempo stesso la vera partenza del lavoro che ci attende, perché si tratta di una sede istituzionale che rappresenta l’ambito privilegiato dove raccogliere tutti gli elementi indispensabili per assumere le decisioni future, a partire dai flussi di traffico e dalle altre analisi di carattere strutturale e ambientale necessarie per mettere a punto progetti e interventi credibili. Per essere preso in considerazione, infatti, un progetto deve rientrare all’interno di strumenti e percorsi amministrativi ben definiti e non si può prescindere dal contesto in cui si inserisce.

Oggi più che mai, quando si parla di viabilità, mobilità e trasporti, occorre ragionare in termini di piani integrati, i soli che dal punto di vista tecnico ci metteranno nelle condizioni di valutare e comprendere gli investimenti necessari e gli interventi compatibili. Per arrivare a percorrere più velocemente una strada a volte può servire offrire alle persone mezzi di spostamento alternativi, affinché le arterie siano percorse solamente da quegli automezzi a cui non è possibile assicurare altre opzioni: quando si parla di mobilità integrata s’intende proprio questo.

Ciò che ci dobbiamo prefigurare oggi è come abitanti, studenti, turisti e merci si sposteranno nei prossimi anni.

Il futuro che abbiamo davanti infatti difficilmente replicherà la realtà attuale. Il cambiamento a cui stiamo assistendo in seguito allo sviluppo delle nuove tecnologie ci impone di pensare prima di tutto alle trasformazioni con cui avremo a che fare nei campi della produzione, del lavoro, dell’apprendimento e del consumo. In questo senso credo sia possibile creare sviluppo e occupazione anche senza danneggiare l’ambiente, unico vero patrimonio condiviso della nostra comunità da qui al futuro.

Nell’affrontare le problematiche della Marecchiese, dunque, è proprio per scongiurare il rischio di assumere decisioni che nell’arco di pochi anni potrebbero rivelarsi superate che dobbiamo considerare e tenere insieme le diverse esigenze e i bisogni collettivi della bassa e dell’alta valle, dell’attuale sistema produttivo, dello straordinario patrimonio ambientale e paesaggistico della Valmarecchia e delle sfide che ci attendono, per essere tutti insieme protagonisti del nostro futuro, invece di subirlo.