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puntare sul domiciliare

Lisi: nelle RSA limitati i danni del Covid grazie ad azione mirata

In foto: Gloria Lisi
Gloria Lisi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 1 ott 2020 15:40 ~ ultimo agg. 13 ott 12:02
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Un bilancio su come sono state affrontate nei mesi nei mesi di emergenza le difficoltà nelle strutture per anziani e una prospettiva di lavoro per andare incontro alle necessità delle persone più fragili. A proporle il vicesindaco con delega alla protezione sociale del comune di Rimini Gloria Lisi:le persone anziane hanno pagato il conto più alto nella prima fase della pandemia sanitaria da Covid“.

La prima fase ha inoltre picchiato duro in Italia, seppur a macchia di leopardo, nelle strutture per anziani dove più facile è stata la diffusione del virus, in assenza di interventi di prevenzione immediata. Tamponi, dispositivi di sicurezza, divisione dei contagiati, sostegno al personale, sono state azioni necessarie che abbiamo intrapreso da subito, riuscendo a limitare i danni che, in altre parti di Italia, si sono invece abbattuti in tutta la loro tragicità“.
Rimini e il distretto socio sanitario ripartono da qui, dal tesoro che operatori, amministratori, medici e infermieri hanno acquisito sul campo, per ripartire con una fase due di prevenzione che ci permetta di farci trovare pronti da subito ad una nuova eventuale ondata di contagi. Cucire insieme sociale e sanitario, certo, ma anche tenere insieme strutture e famiglie, puntando su partecipazione,formazione e preparazione“.
La crescita pressoché costante di domanda di cura non si esprime in mera necessità di più servizi: richiede una organica integrazione tra ospedale e territorio, tra servizi domiciliari e residenziali, tra cure familiari e cure professionali, nonché una maggiore differenziazione e personalizzazione nella cura e nelle cure favorendo il più possibile la permanenza della persona anziana nel proprio contesto di vita. Per questo, in una fase così critica si rende ancora più evidente la necessità di sostenere percorsi già intrapresi da tempo nel nostro territorio, come quelli relativi alla domiciliarità. Per questo, in attesa di intervenire come Distretto socio sanitario, Rimini ha già comunque diversificato la propria offerta di servizio, intervenendo anche sull’assistenza domiciliare, puntando non solo al necessario lavoro di cura sanitaria, ma anche alla formazione, al graduale passaggio di competenze tra caregivers e famigliari”.

Un rapporto che è continuato anche a distanza, durante il lockdown; ad esempio, nell’area delle demenze senili, attraverso collegamenti digitali e training online, gli anziani con l’aiuto dei propri cari e degli specialisti collegati hanno continuato il loro percorso di stimolazione e allenamento mentale.  Mettere insieme istituzioni, famiglia e territorio produce un circolo virtuoso che non è solo bagaglio tecnico ma anche paradigma culturale e consapevolezza sociale. Chiudo con un ricordo che, oltre ad avermi colpito nell’intimo, testimonia meglio di tante parole il valore che queste azioni hanno per i nostri anziani. Una persone a me cara che ha indicato di devolvere le offerte donate per il suo funerale al finanziamento di uno dei nostri progetti a sostegno delle demenze senili. Un gesto che va oltre e che ci testimonia l’importanza di arrivare al cuore dei nostri anziani, con cura e umanità, ricucendo non solo le ferite del corpo ma anche il rapporto con la socialità, con la famiglia, con la propria comunità”.