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Misure poco condivise

Dpcm. Bonaccini: alcune misure non coerenti ma serve unità

In foto: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna
Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 26 ott 2020 07:37 ~ ultimo agg. 14:40
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“Il Dpcm contiene molte nuove restrizioni, alcune delle quali forse non pienamente coerenti tra loro. Sulle modalità di alcune chiusure ritengo non vi sia stato sufficiente ascolto delle proposte che abbiamo avanzato come Regioni, ma è il momento dell’unità e non aggiungo le mie considerazioni, che ora sarebbero inutili e fonti solo di altrettanto inutili polemiche”. Sono le parole che il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini affida ai social dopo il lungo confronto con l’esecutivo.
Bonaccini chiede controlli rigorosi sulle misure perché è “importante che tutti comprendano l’importanza del rispetto delle regole e il prezzo che l’irresponsabilità di alcuni può far pagare a tutti“. Il presidente annuncia poi che valuterà con la Giunta l’impatto dei provvedimenti e “l’opportunità di assumere alcune, circostanziate misure, per la parte che ci compete“.

Il post completo di Stefano Bonaccini

La lotta al virus richiede il massimo di unità.

Come Regioni abbiamo espresso le proposte e valutazioni nelle sedi opportune e, in ogni caso, le nuove misure di contenimento segnalano lo stato di emergenza in cui siamo – peraltro, stavolta, sopravanzati da altri paesi europei e occidentali – e che richiede un comportamento responsabile da parte di tutti. Se è vero che le terapie intensive, in particolare nella nostra Regione, non sono sotto stress (anche perché le abbiamo già rafforzate nei mesi scorsi), è altrettanto vero che i reparti degli ospedali si stanno nuovamente affollando di molti ricoveri per covid, impedendo il recupero delle liste d’attesa per le altre prestazioni e rallentando nuovamente l’attività programmata per le altre patologie. Un fatto di cui si parla troppo poco.

Per garantire il massimo di sicurezza delle attività aperte – penso in particolare alle scuole e alle imprese – intensificheremo ulteriormente l’attività di screening, già potenziata nei mesi e nelle settimane scorse.

Il Dpcm contiene molte nuove restrizioni, alcune delle quali forse non pienamente coerenti tra loro. Sulle modalità di alcune chiusure ritengo non vi sia stato sufficiente ascolto delle proposte che abbiamo avanzato come Regioni, ma lo ripeto: è il momento dell’unità e non aggiungo le mie considerazioni, che ora sarebbero inutili e fonti solo di altrettanto inutili polemiche.

Sottolineo invece la necessità che a provvedimenti restrittivi facciano seguito controlli rigorosi: è importante che tutti comprendano l’importanza del rispetto delle regole e il prezzo che l’irresponsabilità di alcuni può far pagare a tutti. Nella giornata di domani, peraltro, valuterò con la mia Giunta l’impatto dei provvedimenti e l’opportunità di assumere alcune, circostanziate misure, per la parte che ci compete.

È infine altrettanto importante che le categorie maggiormente colpite dai provvedimenti restrittivi trovino risposte economiche adeguate e tempestive, come annunciato dal Governo, altrimenti non potranno resistere, stremate come sono da mesi di blocco e poi di parziale e difficile ripresa. Penso ad esempio ai ristoratori e ai gestori di pubblici esercizi, di discoteche e sale da ballo, di palestre e piscine, di società sportive o di attività ricreative, di intrattenimento, di eventi. Penso al mondo della cultura, in crisi drammatica. Sono attività molto importanti per le nostre comunità e soprattutto è lavoro. Troppi professionisti, esercenti o artisti sono a reddito zero, o quasi, da molti mesi. Come Regione faremo la nostra parte perché non restino senza voce e senza risposte, mettendoci anche del nostro laddove necessario.