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Amministrazione "svogliata"

Riduzioni Tari. Riccione Civica: scelte inadeguate e approssimative

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 26 set 2020 14:50
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Un taglio delle tariffe inadeguato per le imprese e generalizzato per le famiglie senza riconocere le esigenze di chi ha davvero bisogno. Riccione Civica lamenta l’inadeguatezza delle scelte da parte dell’Amministrazione Comunale sulla riduzione della Tari, che denotano “svogliatezza”, disattenzione e scarsa conoscenza della geografia economica cittadina.


La stagione turistica per fortuna si è chiusa bene, oltre le più rosee aspettative che tutti gli esperti del settore avevamo ipotizzato a giugno. Riccione civica si sente di ringraziare ancora una volta i nostri operatori per la forza ed il coraggio che hanno dimostrato.

Adesso grande attenzione dovrà essere concentrata verso i soggetti che stanno pagando questa crisi non ancora terminata che ha coinvolto tantissime famiglie ed imprese meno legate al comparto turistico come le piccole attività commerciali, oppure il settore produttivo ed artigianale.

Andranno nel limite delle possibilità cercate di attenuate le situazioni di estrema difficoltà economica in città, ricordiamo che purtroppo salvo proroghe il 31/12 di quest’anno scadranno i termini che impediscono alle imprese di licenziare forza lavoro e che oltretutto molti dei nostri concittadini hanno lavorato per pochi mesi in questa “strana” stagione.

L’amministrazione riccionese ha proposto come tutti i comuni italiani, riduzioni e sconti delle tariffe TARI sia per le famiglie che per le imprese, un intervento non solo suggerito dalla autorità competenti in materia di supervisione e controllo ma anche concertato con HERA SPA, il gestore del servizio.

Purtroppo dobbiamo rilevare una “mano pubblica” a Riccone che si muove in modo approssimativo senza andare ad agevolare in modo efficace le vere situazioni di difficoltà.

Un taglio delle tariffe (per la quota variabile) del 12,5 % a tutte le imprese che sono state costrette ad “abbassare la saracinesca” quest’anno, non rispecchia assolutamente quello che invece sarebbe stato doveroso fare in questi casi: un intervento selettivo tra le varie attività individuando aliquote di particolare favore per quelle più colpite da questa crisi.

Ricordiamo che le autorità competenti suggerivano uno sconto minimo base pari al 25% per poi salire andando a sgravare i settori più colpiti con aliquote maggiori. Ci sono comuni che hanno giustamente ed in modo selettivo scontato la tassa a certe categorie fino al 40-50%!

Bastava prestare maggiore attenzione a come la geografia economica cittadina è composta.

Parliamo dei piccoli commercianti e delle attività artigiane in primis, attività che hanno ed avranno sicuramente problemi di cassa nei prossimi mesi, attività che ad esempio già venivano da anni molto difficili e che il Covid ne ha solamente acuito la crisi. Ci domandiamo come si faccia a trattare tutte le realtà alla stessa maniera ignorandone le enormi differenze?

Parliamo anche delle famiglie, nel 2019 il comune aveva esentato totalmente 553 famiglie più bisognose, ma attualmente il numero delle famiglie in forte difficoltà sarà lievitato inevitabilmente.

Ridurre del 2,5% le “tariffe domestiche” a tutti, significa interviene anche nei casi in cui non serve.

Si abbassano le bollette di pochi euro a tutti senza risolvere così le situazioni davvero critiche che ci troveremo a gestire.

Ma è mai possibile che non si riesca mai ad essere puntuali e mirati quando si fanno operazioni del genere, a noi ci sembra davvero un modo di fare svogliato e poco rispettoso di chi soffre a fa fatica ormai a sopravvivere.