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Comitati e politica insieme

Microaree, le considerazioni di Marchei anche in vista delle amministrative

In foto: Loreno Marchei
Loreno Marchei
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 30 set 2020 13:45 ~ ultimo agg. 13:47
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Continuano ad arrivare commenti alla notizia (anticipata dal capogruppo di Patto Civico Muratori) del passo indietro dell’amministrazione sulle microaree con l’addio al progetto e la decisione di sistemare le cinque famiglie Sinti di via Islanda in appartamenti Acer. A dire la sua è l’avvocato Loreno Marchei, portavoce del comitato ProRimini che a lungo si è battuto proprio contro il progetto. Marchei sottolinea il lungo silenzio dell’amministrazione sul tema ipotizzando la volontà di “non pregiudicare il suo consenso elettorale” e critica Muratori per essersi “paradossalmente attribuito il merito di aver riformato gli iniziali intenti“.

L’annuncio, cui dovrà però seguire un effettivo riscontro istituzionale – scrive Marchei –, porta dunque a pensare che abbia avuto buon esito l’attività dei cittadini e dei politici di opposizione che, a vario titolo, si sono spesi per fare in modo che lo smantellamento della vergognosa situazione di Via Islanda non avvenisse attraverso lo scellerato progetto delle microaree, che avrebbe solo moltiplicato disagio sociale e spese. Oggi, più che mai, è però opportuno fare tesoro di questa esperienza e non ridurla ad una semplice protesta“.
Secondo Marchei la vicenda potrebbe essere presa come modalità di lavoro in vista delle amministrative del prossimo anno: “attraverso la sinergia tra i comitati cittadini formatisi per elaborare soluzioni concrete e politici capaci di ascoltarne e valorizzarne le esperienze e le competenze, è possibile proporre, per il futuro governo della città, una proposta politica alternativa e ben distinta dall’attuale decisionismo, sempre più distante ed indifferente rispetto alle cronicità che affronta il cittadino, lasciato solo nei quotidiani problemi di padre di famiglia, lavoratore, artigiano, libero professionista, ed è spesso destinatario di interventi non condivisi e calati dall’alto, e che se si permette di protestare viene persino accusato di fomentare l’odio razziale, come avvenuto nel caso di specie“.
Un modello virtuoso – ribadisce in conclusione Marchei – che potrà essere replicato nella futura gestione della città per essere vera voce ed espressione dei riminesi tutti, da troppo tempo dimenticati per dare priorità ad altro“.