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A regime dal primo gennaio

Metromare tra collaudi e nuove tratte. Giannini (Pmr) in controtendenza sull'11

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 22 set 2020 12:15 ~ ultimo agg. 17:26
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Il Metromare è nuovamente fermo, ma solo per qualche giorno, ripartirà infatti sabato. La commissione ministeriale Ustif sta infatti eseguendo alcune verifiche tecniche. “Non sono collaudi – spiega a Tempo Reale l’amministratore unico di PMR Stefano Gianniniperché sia la metrovia, sia i mezzi sono stati tutti collaudati in base alle norme sulle commesse pubbliche. Attualmente, visto che si parla di una linea ad alta tensione, la commissione sta verificando l’infrastruttura e i mezzi per garantire la massima sicurezza per le persone a bordo e per le case vicine al tracciato”. Terminata questa fase l’auspicio di Giannini è che si passi al mezzo elettrico arrivato a Rimini a luglio. Per gli altri otto della flotta, ancora in Belgio, le aziende produttrici hanno chiesto di effettuare il collaudo nelle proprie officine “perché sono prove che comportano la rottura di un pezzo (una sorta di gigantesco salvavita) – spiega l’amministratore di PMR – che poi va immediatamente riparato”. Inoltre far muovere tecnici e operai dal nord Europa fino a Rimini in questa fase problematica legata al Covid è piuttosto complesso. “L’obiettivo – conferma Giannini – resta quello di partire con tutta la flotta ufficiale il primo gennaio 2021”. Nessuna fase intermedia invece con l’uso sia dei mezzi ufficiali che di quelli attualmente utilizzati, precisa.

Dopo lo stop legato all’emergenza covid, il Metromare è tornato in funzione a fine luglio con un orario esteso anche alle ore notturne. “I numeri di utilizzo sono aumentanti – dice Giannini – fino ad avvicinarsi a quelli della linea 11. E proprio su quest’ultima, indicata come prossima al pensionamento con l’entrata a regime del Metromare, l’amministratore di PMR si è fatto un’idea un po’ in controtendenza. “Qualcuno mi tirerà le orecchie – premette – ma si tratta di due mezzi completamente diversi: il filobus viene usato da un utente occasionale e fa tragitti più brevi grazie a fermate molto frequenti mentre il Metromare è un vero e proprio trasporto pubblico locale con tempi sempre certi (che l’11 col traffico congestionato dei mesi estivi non può garantire) e usato da chi fa itinerari un po’ più lunghi. Io, personale valutazione, credo che possano convivere magari realizzando una tratta comunale a Rimini e una a Riccione.” “Mantenerle – prosegue Giannini – comporterà costi aggiuntivi ma credo che sia un surplus importante per un territorio turistico come il nostro.
Ma nessuna sponda al sindaco Tosi che da tempo chiede di incentivare la linea filoviaria sul mare: “io dico una cosa completamente diversa perché l’11 non è assolutamente competitivo con il Metromare per collegare Rimini e Riccione.
Sulle polemiche relative alla terza tratta che dovrebbe estendersi verso Misano e Cattolica, Giannini auspica che Riccione si sieda al tavolo per confrontarsi con gli altri enti. “Dopo la nomina, sono andato a parlare col sindaco Tosi – spiega – e pensavo di averla convinta dell’utilità di una linea di collegamento tra la parte nord di Cattolica e Misano, in buona parte usando la viabilità esistente, con l’hub della stazione di Riccione. Sarebbe importante anche per la Perla Verde.
Riccione ha invece sempre pensato di raddoppiare o potenziare l’11. “Ma non ha le stesse funzioni del Metromare – spiega l’amministratore PMR – l’11 è una linea che passa su strade trafficate e con continue intersezioni, non ha tempi certi e non raggiunge la velocità commerciale prevista per poter partecipare al bando predisposto dal Governo”. “Sono molto pragmatico – conclude Giannini –, ormai il Metromare c’è, è un dato di fatto e va accettato anche da chi non era d’accordo. Adesso si deve guardare positivamente al suo sviluppo ulteriore, considerando poi che le nuove tratte saranno in uso promiscuo con l’utilizzo della viabilità già esistente.” E quindi meno impattanti rispetto al tracciato attuale.