Infiltrazioni nel settore alberghiero. Protocollo alza livello attenzione
E’ stato firmato questa mattina in Prefettura a Rimini il protocollo della legalità per monitorare le sospette compravendite delle strutture ricettive. I comuni della costa (che in totale contano circa l’80% delle oltre 4000 strutture ricettive del territorio), attraverso piattaforma web si impegnano ad avvisare su cambi di gestioni che lasciano dubbi, soprattutto quando sono repentine si ripetono nel tempo e il richiedente, per età o attività, potrebbe essere un prestanome. Saranno sottoposti a controllo tutte le pratiche dei proprietari che abbiano avuto due cambi negli ultimi tre anni. Lo scorso anno in provincia si sono contate una decina di interdittive antimafia e alcune di queste erano relative a strutture alberghiere. L’ultimo protocollo di questo tipo risaliva al 2013.
Diversi gli enti e le parti sociali che hanno sottoscritto, con un maggiore coinvolgimento dei soggetti del territorio: oltre a Prefettura, Forze di Polizia, Provincia e Comuni costieri, ci sono Ausl, Federalberghi, Ispettorato del Lavoro, sindacati, Camera di Commercio, Consiglio Notarile, Ordine dei Commercialisti, Ordine degli Ingegneri. Un protocollo analogo è in vista anche per le discoteche che rappresentano un altro settore economico a rischio infiltrazioni. E’ in attesa del nulla osta del Ministero.
“L’obiettivo – spiega il Prefetto Giuseppe Forlenza – è mettere insieme notizie che prima erano più disarticolate. I comuni che non hanno ancora la piattaforma web per fornire le informazioni, si sono impegnati a dotarsene. E’ importante che tutti le pratiche sospette arrivino alla Prefettura, per essere analizzate con puntualità. Spesso i prestanome sono professionisti apparentemente seri e insospettabili e quindi è fondamentale non lasciarsi sfuggire nessun dettaglio. Sono diversi gli indicatori che possono aiutare a capire se dietro ai cambi di gestione si possano nascondere i capitali della criminalità. Ci sono due grandi ambiti da cui la mafia è attratta: il disagio economico in cui si inserisce con usura ed estorsioni e le grandi ricchezze”
Il protocollo, che avrà validità biennale e sarà rinnovato dopo un bilancio sull’efficacia, prevede anche tavolo di coordinamento cui siederanno anche le forze di polizia per verifiche sui dati, che potrà essere anche allargato ad altri soggetti istituzionali.