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l'aggressione di coriano

Il 25enne accoltellato lotta tra la vita e la morte. Oggi nuovo intervento

In foto: l'ospedale Bufalini di Cesena
l'ospedale Bufalini di Cesena
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 21 set 2020 13:11 ~ ultimo agg. 22 set 12:20
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Verrà sottoposto oggi pomeriggio a un nuovo delicato intervento chirurgico all’ospedale Bufalini di Cesena il 25enne forlivese che sabato sera è stato accoltellato a Coriano (vedi notizia), a due passi dagli Chiesa degli Orfani, da padre e figlio, di 45 e 21 anni, entrambi residenti in paese, arrestati per tentato omicidio pluriaggravato in concorso. Un’accusa che potrebbe mutare a seconda delle condizioni del giovane, ancora in prognosi riservata e tenuto in coma farmacologico in attesa della seconda, decisiva operazione.

Dietro la brutale aggressione si nasconderebbero debiti di droga, una sorta di regolamento di conti insomma. Sabato sera, intorno alle 21.30, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo operativo di Riccione e dai colleghi di Coriano, padre e figlio prima hanno cercato di investire il giovane con la loro Wolkswagen Polo, poi una volta scesi dall’auto lo hanno inseguito e pestato. Il 25enne avrebbe tentato di difendersi come poteva, avrebbe reagito ai pugni e ai calci dei suo aggressori, fino a quando non si è ritrovato un coltellaccio con una lama di 20 centimetri in pancia, che lo avrebbe trafitto da parte a parte.

Una scena agghiacciante, ripresa (pare) con un telefonino da un passante e alla quale hanno assistito alcune persone che in quel momento si trovavano nei paraggi. Recuperato il coltello, padre e figlio sono fuggiti sulla loro utilitaria, poi abbandonata lontano da casa, lasciando a terra, disteso in una pozza di sangue, il ferito. I carabinieri hanno impiegato poco tempo per risalire ai due e, una volta nella loro abitazione, li hanno fermati (con il nullaosta del magistrato di turno, Davide Ercolani) con l’accusa di tentato omicidio. Ad incastrali alcune tracce ematiche riconducibili all’aggressione, oltre alle parole del ferito, che ai soccoritori avrebbe sussurrato i nomi di chi lo aveva ridotto così, e alla testimonianza di alcuni passanti. Decisivo poi potrebbe rivelarsi anche il breve video, seppur sfocato, dell’aggressione.

Padre e figlio (assistiti dall’avvocato Massimiliano Orrù) hanno da subito negato ogni addebito. Domani, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, potranno fornire la loro versione dei fatti.