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incontro venerdì 18

Eolico: qual è "il sentiment" dei cittadini di Rimini e Cattolica?

In foto: Manuela Fabbri
Manuela Fabbri
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 16 set 2020 16:59 ~ ultimo agg. 18:06
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LaAssociazione di promozione sociale Basta Plastica in MARE Network ha presentato le proprie osservazioni in opposizione in Capitaneria di Porto entro i termini prescritti entrando nella Conferenza dei Servizi che presto deciderà se mandare avanti oppure no il megaprogetto sull’eolico offshore.

La domanda che l’associazione propone ai cittadini che designano democraticamente i propri rappresentanti è: chi si occupa di pianificare i nostri bisogni energetici, anche qui nella provincia di Rimini, alla luce della innovazione tecnologica e del risparmio necessario per ridurre l’impatto ambientale di scelte, individuali e collettive, che comunque consumano ogni bene naturale? Possono i decisori politici delegarlo ad aziende solamente private che come spesso è accaduto nel nostro territorio ci rendono, diciamo così, “partecipi” dei loro progetti economici la cui principale finalità non è certamente l’ecosostenibilità, ma ovviamente il profitto, purtuttavia consumando il nostro capitale naturale, prima il suolo e adesso mare?

“Noi ambientalisti – si legge nel comunicato dell’associazione – partiamo da qui: anche questo mese di settembre ancora estivo, gli incendi che colpiscono grandi aree del Stati Uniti, le insolite temperature registrate nell’Artico, i fenomeni climatici estremi che hanno di recente colpito Veneto e Lombardia, ci inducono a riflettere sull’urgenza delle misure da adottare per prevenire fenomeni che possono sconvolgere in un prossimo futuro la vita del nostro pianeta. Decidere cosa fare non riguarda solo i governi, la politica, la scienza, ma investe la responsabilità di tutti noi cittadini consapevoli di un mondo che non possiede risorse illimitate. E anche se con grande ritardo, grazie alla miopia di chi ha sempre investito sul fossile, anziché nella ricerca, lo stiamo facendo intorno a nuove fonti di energia che riducano o cancellino le emissioni di anidride carbonica, principale causa del riscaldamento globale: sole, vento, onde del mare, biomasse.

Anche il mare di Rimini come a Ravenna, in Puglia, Sicilia, Sardegna (Sulcis), etc. sembra destinato a diventare sito di una di queste industrie di energia rinnovabile, estremamente impattante sull’ambiente, da anni non più all’avanguardia con questo tipo di teconologia. Quali i vantaggi e quali rischi allora per la salute del mare, la biodiversità, il paesaggio che, data la crisi del petrolio, potrebbe provocare quello che sembra essere il nuovo business dopo le trivelle?

Decisone consapevole, non profitto: ecco le ragioni per cui all’Aps Basta Plastica in Mare Network corre l’obbligo di richiamare l’attenzione dei cittadini e dei decisori eletti e nominati del territorio, sulle responsabilità che noi tutti abbiamo in merito a una scelta che invade la nostra risorsa per eccellenza, il mare (bene non rinnovabile) e ipoteca la nostra profonda identità culturale”.

Per discutere di questi temi, l’asssociazione ha organizzato un match di botta e risposta, tra opinioni pressoché contrapposte di due professionisti che hanno nell’ambiente il proprio maggiore interesse. Due ecologisti, Marco Affronte, divulgatore ambientale, già europarlamentare dei Verdi, e Marco Zaoli, architetto e docente delle Università di Ferrara ed Urbino su paesaggio e pianificazione urbana, membro del direttivo di Aps Basta Plastica in Mare Network.

L’incontro dal titolo Orizzonte energie rinnovabili: prospettive di sfruttamento ecosostenibile del capitale naturale, in programma venerdì 18 settembre, alle 17.45 alla Corte degli Agostiniani, in via Cairoli a Rimini darà vita ad un confronto serrato sui pro e contro rispetto al megaimpianto eolico offshore Wind 2000 che un’azienda privata di scopo intende realizzare a circa 5miglia dalla costa tra Rimini e Cattolica.

L’appuntamento è moderato dalla coppia di giornalisti sopra le parti di Tempo Reale, Icaro TV, Simona Mulazzani e Andrea Polazzi.