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Chiarimenti e fake news

Scuola. Verso la riapertura tra incertezze e polemiche inutili

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 18 ago 2020 13:20 ~ ultimo agg. 15:12
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Manca ormai meno di un mese alla ripartenza della scuola dopo il lungo stop dovuto al lockdown. Sono tante però le incertezze che ancora aleggiano sulla prima campanella. Dal distanziamento, alla mascherina fino ad arrivare alla gestione di eventuali contagi. Ieri all’Ansa il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli ha spiegato che “se ci sarà un caso positivo all’interno di una scuola bisognerà valutare la chiusura dell’istituto solo di concerto con l’autorità sanitaria, cioè la Asl, e dopo avere valutato le circostanze. Non ci possono essere regole generali nè ci si può affidare esclusivamente a parametri numerici.” I presidi hanno chiesto di rivedere, prima della riapertura, la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Tra le misure previste poi c’è la predisposizione di un locale dove accogliere eventuali casi sintomatici di coronavirus o sospetti. Un aspetto sul quale, come purtroppo spesso accade, si sono subito accese discussioni sui social, polemiche fuorvianti e vere e proprie fake news. E’ bene allora precisare che si tratta solamente di isolare il bambino con la febbre dal resto della classe per questioni di sicurezza in attesa dell’arrivo dei genitori che poi lo porteranno al proprio domicilio. Lo prevede il punto 7 del protocollo firmato da sindacati e ministero. “In caso di comparsa a scuola in un operatore o in uno studente di sintomi suggestivi di una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 – si legge –, il CTS sottolinea che la persona interessata dovrà essere
immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma
vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare previste dalla norma, sia per la riammissione a scuola secondo l’iter procedurale altrettanto chiaramente normato. La presenza di un caso confermato necessiterà l’attivazione da parte della scuola di un monitoraggio attento da avviare in stretto raccordo con il Dipartimento di prevenzione locale al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico. In tale situazione, l’autorità sanitaria competente potrà valutare tutte le misure ritenute idonee.

. Protocollo_sicurezza

. Tutti i documenti ufficiali 

Il tam tam su facebook e su whatsapp con genitori pronti a dare battaglia negando ipotetiche autorizzazioni ad isolare il proprio  figlio e addirittura ad impedirne il prelievo da scuola, ha portato anche il Ministero ad un intervento ufficiale. “Sta purtroppo girando una grave fake news – si legge – su cosa accade quando si deve gestire un alunno che, all’interno dell’istituto scolastico, mostra sintomi compatibili con l’infezione da Covid-19. Si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all’autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente“. “Il Protocollo di sicurezza – prosegue il Ministero – prevede invece che si debba provvedere quanto prima possibile “al ritorno al proprio domicilio” e ad attivare i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti