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Pink week. L'epidemiologo: "scelta incauta, troppa gente che si sposta"

In foto: il dottor Pasini nello studio di "Tutta salute" (icarotv)
il dottor Pasini nello studio di
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 10 ago 2020 14:25 ~ ultimo agg. 11 ago 11:37
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Ci siamo lasciati alle spalle la pink week ed entriamo nella settimana clou delle vacanze, quella di Ferragosto. Questa mattina durante la nostra diretta su Radio Icaro in blu, abbiamo chiesto al dottor Walter Pasini, epidemiologo, esperto in medicina dei viaggi e sanità internazionale e autore del libro “contagio” scritto a quattro mani con lo psichiatra Alessandro Meluzzi, se sarebbe stato meglio evitare la settimana rosa nell’anno della pandemia e quanto sono pericolosi gli asintomatici e i viaggiatori internazionali in vista di un’eventuale seconda ondata di contagi in Italia.

“Da medico, trovo che la scelta di portare avanti una manifestazione di massa come la settimana rosa sia stata incauta vista la situazione attuale. Si poteva fare più attenzione perché il fatto che le sale rianimazione siano vuote, non significa che il virus sia scomparso e abbiamo la dimostrazione quotidianamente intorno a noi, se guardiamo la situazione mondiale. Mi stupisce, inoltre, che una regione virtuosa come L’Emilia-Romagna che si è comportata in maniera impeccabile durante il lockdown (essendo una delle regioni più colpite del nostro Paese ndr), abbia optato per proporre la manifestazione anche in questo anno così difficile. La settimana rosa, i concerti, gli eventi, portano gente che arriva da fuori. I contagi non si sono fermati, anche se sono di meno. Un’eventuale seconda ondata in Italia potrebbe esser legata all’aumento esponenziale dei casi nei viaggiatori internazionali (specie dall’Est Europa (Romania, Bulgaria, ma anche Pakistan ed altri paesi medio-orientali) qualora questi non vengano identificati ed isolati e non se ne traccino i contatti”.

Se i casi in Italia sono scesi ed il virus circola meno, lo si deve solo agli effetti del lockdown, misura straordinaria mai adottata in passato, che ha impedito la propagazione del contagio al centro-sud, ha provocato una drastica riduzione dei casi e della mortalità, ma anche enormi danni sul piano economico e sociale.

 

Ci troviamo oggi – afferma Pasini- in una situazione simile a quella in cui presumibilmente eravamo in dicembre-gennaio, quando il virus circolava sottotraccia ed il contagio si estendeva comunque attraverso gli asintomatici. Se le Rianimazioni oggi sono vuote, non vuol dire che non esiste più rischio. I numeri del nostro Paese, seppur minori rispetto alla Germania, alla Spagna, al Regno Unito non devono tranquillizzare. Nelle epidemie gli aumenti dei casi sono esponenziali e possono moltiplicarsi nel in poco tempo, se i casi positivi non vengono identificati, isolati, se non si tracciano i contatti e si utilizza la quarantena. Quando si analizza la pandemia non si deve limitare lo sguardo alla sola situazione nazionale, ma alla situazione internazionale, la popolazione mondiale è in grandissima parte ancora suscettibile di contrarre l’infezione. Ogni positivo che sfugge può accendere nuovi focolai.

Deve diventare obbligatorio – insiste – effettuare i test che ricercano il virus nei viaggiatori che provengono dai paesi a rischio. La quarantena in tutti questi casi deve diventare obbligatoria e forzata, non fiduciaria e un impegno più serio nel controllo dei viaggiatori internazionali, siano questi migranti, lavoratori, turisti”, conclude Pasini.

Mercoledì 12 agosto alle 21 nel Cortile della Biblioteca Gambalunga, il dottor Pasini presenterà il suo libro con il medico psichiatra Alessandro Meluzzi dal titolo:  Contagio. Dalla peste al Coronavirus (Vallecchi, 2020). Le epidemie hanno segnato passaggi fondamentali non solo nella scienza e nella medicina, ma anche nella cultura e nella civiltà. Un tema più che mai attuale. Introduce Giampiero Piscaglia Assessore alla Cultura del Comune di Rimini.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per la partecipazione è obbligatorio l’uso della mascherina e la sanificazione delle mani con l’igienizzante disponibile all’ingresso.