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Numeri simili ma diversi. Cosa è cambiato dal giorno dell’addio di Venturi

Sergio Venturi

Il 9 maggio scorso in Emilia Romagna si contavano 121 nuovi casi di coronavirus, ieri 24 agosto sono stati 116. Numeri simili e più o meno a parità di tamponi (circa 5mila). La differenza sta però in altri numeri. In primis i decessi. Erano stati 30 in Regione, ieri due. E poi ancora le persone ricoverate in terapia intensiva: erano 155 contro le 8 odierne. I casi attivi erano 7.401 (circa il 67% in isolamento domiciliare) contro i 2.049 attuali (il 95% dei quali in isolamento a casa). Nei bollettini ufficiali a maggio non veniva neppure fatta la distinzione tra casi sintomatici e asintomatici.

Indubbio però che la curva dei contagi, dopo settimane più o meno di stabilità, sia tornata a crescere (anche se si tratta in particolar modo di giovani asintomatici, è bene ricordarlo). E con la prospettiva, tra speranza e timori, dell’avvio dell’anno scolastico, il pensiero di tanti torna proprio a quel 9 maggio, il giorno in cui il commissario ad acta per l’emergenza Sergio Venturi lasciò l’incarico perché l’emergenza non era più così stringente.  “Responsabilità e rispetto sono le parole chiave della fase 2” aveva detto nel suo ultimo intervento. “Facciamo vedere – aveva aggiunto – che siamo responsabili, che non siamo un popolo che ha bisogno di essere indottrinato e obbligato a fare le cose, soprattutto quelle giuste”. Lo abbiamo fatto?

Da quel 9 maggio sono state poche le interviste dell’ex commissario, ma alcune hanno lasciato il segno. Ai primi di giugno ad esempio, in una diretta sul canale dei giovani democratici, aveva parlato del lockdown: “Le zone rosse hanno senso se sono mirate, non la zona rossa Italia” aveva detto, rivendicando però la bontà dei provvedimenti presi per chiudere Medicina e la provincia di Rimini.

Il 19 luglio, con i contagi in lieve aumento, Venturi aveva affidato a facebook il suo pensiero: “ci stiamo un po’ dimenticando le tre regole per evitare nuovi contagi: distanziamento fisico, mascherine e igiene delle mani e delle superfici” scriveva “tutto dipende da noi, è tutto nelle nostre mani.

Poi da parte dell’ex commissario (seppure spesso sollecitato dai cittadini sui social) nessun intervento fino all’annuncio del suo nuovo impegno: consulente della Garofalo Health Care, gruppo sanitario privato quotato a Piazza Affari, per la gestione proprio dei protocolli organizzativi legati alla prevenzione e contenimento della diffusione del Covid-19. “Nel momento in cui la mia esperienza al servizio della pubblica amministrazione si è pienamente e totalmente conclusa – ha spiegato Venturi –, ho deciso di mettere l’esperienza che ho maturato al servizio delle imprese e del territorio. Nella consapevolezza di aver avuto il privilegio di lavorare nel sistema sanitario pubblico dell’Emilia-Romagna, che rappresenta un patrimonio di professionalità, conoscenze e valori che proverò a portare nel privato, con l’obiettivo personale di contribuire alla tutela della salute pubblica e a servizi di cura e assistenza sempre più efficaci a beneficio dei cittadini”.