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La ricetta per la movida

Riccione Civica critica la Giunta in tema di sicurezza e propone la "sua" movida

In foto: Riccione Civica
Riccione Civica
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 15 lug 2020 09:40 ~ ultimo agg. 09:42
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Gli episodi di microcriminalità delle ultime settimane a Riccione dimostrano come sia deficitaria da parte dell’amministrazione la gestione dei giovani e degli adolescenti che, causa covid, quest’anno stanno tornando in vacanza nella Perla Verde. Il nuovo attacco all’amministrazione arriva in una nota firmata dal coordinatore di Riccione Civica Andrea Delbianco. La compagine di minoranza spiega anche la propria ricetta per la movida. “I locali in spiaggia non andavano uccisi, ma semplicemente occorreva – per consentire loro di fare intrattenimento danzante – che fosse imposto il biglietto d’ingresso, cosa che avrebbe evitato una sleale concorrenza ai locali della collina” si legge. Per quanto riguarda l’abuso di alcol, “la limitazione di vendita di alcolici ad una determinata ora sarebbe un grande aiuto” spiega Riccione Civica auspicando poi ammende per i trasgressori molto più alte della capacità di incasso della giornata lavorativa. Per quanto riguarda invece i locali si parla di una soglia “minima di prezzo di qualsivoglia consumazione alcolica così da non incentivarne l’abuso“. E infine per i locali da ballo “la formula secondo noi più efficace è lo stop all’ alcool alle ore 3.00, con salatissime multe e sospensione della licenza in caso di trasgressione, ingresso vietato ai minori di 18 anni con un severo controllo“. Ultimo aspetto preso in esame, la proposta turistica e gli eventi: secondo Riccione Civica “l’organizzazione degli stessi andrebbe collocata in periodi di minor afflusso proprio per stimolarne la crescita“. Stop poi agli eventi affidati solo a Radio Deejay con target di giovanissimi con scarsa capacità di spesa. “Consigliamo inoltre all’amministrazione – conclude la nota – di entrare in partecipazione tramite bandi comunali, con i privati del settore nell’organizzazione di maxi eventi a pagamento cosi da sviluppare una joint venture per la crescita della città“.

La nota di Riccione Civica

Questa strana estate all’epoca del Covid 19 ha visto tornare a Riccione un rilevante numero di giovani ed adolescenti che fino all’anno scorso frequentavano mete quali Ibiza, Formentera, Grecia ecc. ecc.
Purtroppo gli accadimenti che quotidianamente leggiamo sulla stampa – scippi, aggressioni, furti, provocazioni, schiamazzi, addirittura colpi di pistola e quant’altro – ci dimostrano come l’organizzazione nella gestione di queste presenze si sia rivelata totalmente deficitaria.
Sono lampanti le colpe dell’amministrazione nel non aver approntato controlli e presidi del territorio con la Polizia Municipale (onorevole Raffaelli, la “sicurezza dei cittadini” è un cavallo di battaglia del suo partito, e lei è anche assessore alla Polizia Municipale: se c’è batta un colpo!).
Anche il gioco dello scarica barile in cui la nostra sindaca è campionessa in questo caso non regge: la Tosi lamenta il mancato invio di rinforzi delle forze di polizia come avviene ogni anno, ma la responsabilità di premere per ottenere tali rinforzi agli organi sovraordinati è solo sua.
Fatta la fotografia della brutta situazione venutasi a creare, e rilevate le colpe della giunta al riguardo, è giusto esprimere quelle che sono le proposte di Riccione Civica perché la vacanza a Riccione torni ad essere quella dove possono convivere giovani, famiglie ed anziani, come sempre è stato nella nostra Perla Verde.
Come poter intrattenere i ragazzi in totale sicurezza?
Dopo anni in cui si è governata Riccione all’insegna del silenziatore alla musica e della lotta alle discoteche ed ai luoghi di aggregazione, improvvisamente ci si è resi conto che questi giovani giunti in città non hanno alcuna offerta per la loro aggregazione ed il loro divertimento, con la conseguenza che o si recano nelle località vicine (Rimini, Misano, Cattolica) oppure brancolano per le vie cittadine tra l’annoiato ed il molesto.
I locali in spiaggia non andavano uccisi, ma semplicemente occorreva – per consentire loro di fare intrattenimento danzante – che fosse imposto il biglietto d’ingresso, cosa che avrebbe evitato una sleale concorrenza ai locali della collina, dato che l’ingresso gratuito ha chiaramente penalizzato la collina che attua un servizio a pagamento. Con questa formula, oltre a tagliare il turismo di bassa capacità economica, si sarebbe potuto distribuire le masse in maniera omogenea per tutte le attività e permetter con più facilità il controllo degli accessi ai locali in spiaggia. Il segreto per contenere il disordine pubblico è infatti circoscrivere a determinate zone il divertimento ove le forze di Polizia avrebbero esercitato il controllo del territorio. Tali presidi dovevano essere massificati (polizia, sanitari, carabinieri, vigili urbani), e si sarebbe dovuta prevedere anche la figura degli steward per controllare il deflusso delle masse all’interno della città così da prevenire ogni disordine pubblico.
Come limitare gli abusi di alcol?
L’abuso di alcol all’interno del nostro territorio è una delle più frequenti piaghe che ci affliggono. Il target di clientela con poche capacità di spesa, fa sì che i giovani si riversino in supermarket e minimarket.
La limitazione di vendita di alcolici ad una determinata ora (visto che alcuni minimarket sono aperti fino a tarda notte) sarebbe un grande aiuto, per i trasgressori dovrebbe essere prevista un’ammenda molto più alta della capacità di incasso della giornata lavorativa, con l’attuazione del ritiro della licenza di somministrazione e di vendita.
Focalizzando l’attenzione verso locali/bar, ciringuiti dovrebbero avere un piano di soglia regolamentare minima di prezzo di qualsivoglia consumazione alcolica così da non incentivarne l’abuso.
Per quanto riguarda i locali da ballo, la formula secondo noi più efficace è lo stop all’ alcool alle ore 3.00, con salatissime multe e sospensione della licenza in caso di trasgressione, ingresso vietato ai minori di 18 anni con un severo controllo.
Come evolvere strategia e proposta turistica negli eventi?
Per quanto concerne poi la proposta turistica e gli eventi, l’organizzazione degli stessi andrebbe collocata in periodi di minor afflusso proprio per stimolarne la crescita: è del tutto inutile organizzare eventi esclusivamente per il 2 giugno, Ferragosto, Pasqua e Capodanno, quando per tradizione l’afflusso a Riccione è sempre stato copioso in detti periodi.
Consegnando la programmazione artistica in mano ad una nota radio, il taglio di proposta musicale di questi eventi è sempre e solo ultra giovanile, il che equivale ad una ristretta capacità economica.
Consigliamo inoltre all’amministrazione di entrare in partecipazione tramite bandi comunali, con i privati del settore nell’ organizzazione di maxi eventi a pagamento cosi da sviluppare una joint venture per la crescita della città.
Vogliamo dunque spronare l’attuale amministrazione ad adottare le misure proposte, anche al fine di evolvere il target di clientela di cui la nostra amata Riccione ha bisogno.