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Spada di damocle

Nuova SS16. Coldiretti chiede chiarezza su tracciato: troppo impattante

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 30 lug 2020 13:24
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Una spada di damocle che da 10 anni pesa sul comparto agricolo di Rimini Nord. Si tratta della nuova SS16. Opera strategica per le istituzioni locali ma, evidenzia Coldiretti, con un tracciato che, così come previsto, causerebbe gravi danni al comparto agricolo.

Ancora una volta, quindi – evidenzia il Presidente di Coldiretti Rimini Guido Cardelli Masini Palazziappare chiaro come il ‘cosiddetto sviluppo’ si realizzi sempre e solo a scapito delle aree rurali, considerate di fatto come serbatoio residuale per altri usi, e non invece come opportunità ultima per rendere più sostenibile e a misura d’uomo un sistema insediativo ormai ad altissimo impatto ambientale, qual è quello riminese. Infatti – prosegue il Presidente – nonostante le tante dichiarazioni (di facciata) su sviluppo sostenibile, qualità ambientale, stop al consumo di suolo, il progetto proposto non fa che incentivare l’occupazione squilibrata delle poche aree libere rimaste, a vantaggio esclusivo della cementificazione”.

Coldiretti, ricordando anche come la pandemia abbia evidenziato l’importanza dell’agricoltura, chiede che le strategie di sviluppo vengano riviste considerando il comparto allo stesso livello delle altre attività economiche.

Gli agricoltori – precisa il Direttore di Coldiretti Rimini, Anacleto Malaranon si sono mai fermati durante questi mesi difficilissimi, si sono messi al servizio del Paese e di certo non vogliono fermarsi a causa di un’infrastruttura che li danneggia come parti professionali.”

La nostra agricoltura – spiega Giorgio Ricci, Vice Direttore di Coldiretti Rimininonostante difenda il lavoro dei giovani, tuteli e valorizzi il Made in Italy agroalimentare anche in ottica turistica e sia fortemente imperniata sulla legalità, rischia ancora una volta di essere messa da parte: l’unica strada che porta sviluppo, crescita sociale e rilancio economico – lo ribadiamo – non è la nuova SS16 così come pensata, bensì la strada della condivisione, dell’unità d’intenti, del ‘fare sistema’ considerando l’agricoltura parte attiva di quel sistema e asse valoriale del nostro patrimonio culturale, in una parola – prosegue Ricci – per crescere e per farlo in maniera sostenibile dobbiamo consolidare tutti insieme quell’economia circolare e virtuosa che rende unica la nostra terra”.

In conclusione – afferma il Presidente Cardelli Masini Palazzi – “pur riconoscendo l’importanza strategica dell’opera, riteniamo necessario che tutte le Amministrazioni (Regionale, Provinciale e Comunali) facciano chiarezza sul progetto, rispondendo nel merito alle nostre richieste ed osservazioni, e prendano formale impegno al fine di tutelare tutte le aree ad alta produzione e reddito agricolo interessate prevedendo quindi un tracciato meno impattante”.